Gli estremismi si assomigliano tutti, dice
Christian Picciolini, ex-neonazista americano, esperto di
de-radicalizzazione, che ha lavorato anche con un jihadista.
Christian Picciolini avrebbe voluto diventare un foreign
fighter ben prima che il termine divenisse sinonimo di combattente straniero
affiliato alla Stato Islamico. Nel 1991 questo giovane italo-americano scrisse
all’Afrikaner Weerstandsbeweging, la
formazione di suprematisti bianchi che si opponeva all'abolizione
dell'apartheid in Sudafrica, perché lo prendessero a combattere nelle loro fila.
Ai tempi, però, Picciolini era ancora minorenne e gli estremisti sudafricani declinarono
gentilmente l’offerta di questo ragazzo nato a Chicago da genitori italiani. Così
a lui non rimase che continuare a militare nei ranghi del movimento skinhead
americano, scalando i vertici fino a diventarne uno dei capi. Poi la nascita di
un figlio e alcuni incontri avvenuti grazie alla musica gli hanno fatto
cambiare prospettiva.