C’è chi porta la minigonna, chi si copre fino ai piedi. Ma quando si parla d’amore le done sono uguali. Due musulmane d’America hanno raccolto 25 storie che parlano di omosessualità, rapporti prematrimoniali, ribellioni. Per sfatare i luoghi comuni. E dire che al cuore non si comanda. Mai.
Tutti sembrano avere un’opinione sulle donne musulmane, soprattutto chi non
ne ha mai conosciuta una. Questa è la premessa da cui parte Love Inshallah, nuovo libro che racconta
le vere storie di venticinque musulmane americane in cerca d’amore. C'è il racconto
di una lesbica ortodossa che fatica a riconciliare la sua identità sessuale con
quella religiosa; di una donna che si pente di aver rinunciato al sesso
prematrimoniale in nome della religione; di una che ricorda con piacere le
scappatelle adolescenziali; quella che si ribella al matrimonio arrangiato,
quella che invece ne apprezza i vantaggi. Le curatrici del libro credono
che, quando si tratta d’amore, portare il velo o la minigonna faccia poca
differenza. Le differenze culturali e l’estrema riservatezza con cui il tema è
solitamente trattato, però, hanno contribuito a diffondere falsi stereotipi sul
gentil sesso che prega Allah. Sia fra i non musulmani, che fra i membri della
comunità stessa.