domenica 25 marzo 2012

Amore, sesso e velo


C’è chi porta la minigonna, chi si copre fino ai piedi. Ma quando si parla d’amore le done sono uguali. Due musulmane d’America hanno raccolto 25 storie che parlano di omosessualità, rapporti prematrimoniali, ribellioni. Per sfatare i luoghi comuni. E dire che al cuore non si comanda. Mai.


Tutti sembrano avere un’opinione sulle donne musulmane, soprattutto chi non ne ha mai conosciuta una. Questa è la premessa da cui parte Love Inshallah, nuovo libro che racconta le vere storie di venticinque musulmane americane in cerca d’amore. C'è il racconto di una lesbica ortodossa che fatica a riconciliare la sua identità sessuale con quella religiosa; di una donna che si pente di aver rinunciato al sesso prematrimoniale in nome della religione; di una che ricorda con piacere le scappatelle adolescenziali; quella che si ribella al matrimonio arrangiato, quella che invece ne apprezza i vantaggi. Le curatrici del libro credono che, quando si tratta d’amore, portare il velo o la minigonna faccia poca differenza. Le differenze culturali e l’estrema riservatezza con cui il tema è solitamente trattato, però, hanno contribuito a diffondere falsi stereotipi sul gentil sesso che prega Allah. Sia fra i non musulmani, che fra i membri della comunità stessa.

venerdì 9 marzo 2012

Abramovic:"Non sono la nonna della PerformArt"


Photo by Jean-Baptiste Mondino
Intervista all'artista serba alla vigilia dell'apertura della sua prima performance dopo la retrospettiva del Moma di New York

A giudicare dalle performance che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, Marina Abramović può sembrare una persona ascetica e seriosa. Nel 1997 ha vinto un Leone d’Oro alla Biennale di Venezia pulendo un cumulo d’ossa di animali, simbolo delle atrocità delle guerre avvenute nella sua nativa Iugoslavia; nel 2002 si è rinchiusa per 12 giorni nella teca di una galleria senza mangiare. E nel 2010 è rimasta immobile per più di 700 ore a fissare negli occhi il pubblico del Moma di New York. Quando la s’incontra di persona, però, appare subito chiaro che dietro questi lavori estremi si nasconde una donna solare che ha voglia di ridere e scherzare, adora la moda e l’arredamento di design. Fino a qualche tempo fa, Abramović tendeva a nascondere questi lati del suo carattere per paura di compromettere il suo ruolo di artista impegnata. Oggi, invece, sa di non aver più bisogno di dimostrare nulla e si sente libera di esporre anche i suoi lati più umani.

venerdì 2 marzo 2012

Missoni e Cerruti: "La moda fa troppo sul serio"


Ottavio Missoni
Oltre ad essere due delle icone più conosciute della moda italiana, Ottavio Missoni e Nino Cerruti condividono una grande passione per lo sport e una certa dose di scetticismo nei confronti dell’industria che hanno contribuito creare. “Ottavio ed io abbiamo sempre vissuto la moda in maniera sportiva: ci entusiasmava ma non l’abbiamo mai presa troppo sul serio”, dice Cerruti al telefono dal suo studio di Biella. 
Nino Cerruti
“Il mondo dello sport ci ha insegnato a rispettare l’avversario, accettare le sconfitte e non porci traguardi irraggiungibili”, gli fa eco il collega 91enne dal suo ufficio nella provincia di Varese. Uno è stato olimpionico, l’altro solo appassionato; ma per entrambi lo sport ha rappresentato un’insostituibile fonte d’insegnamento e ispirazione. Missoni ha vestito la maglia azzurra nei 400 metri a ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948 e ha cominciato la sua carriera producendo abbigliamento sportivo. Ai Giochi indossò una tuta da lui stesso confezionata.