venerdì 27 settembre 2013

L'inafferrabile Willem Dafoe

Mentre il telefono squilla e aspetto che Willem Dafoe alzi la cornetta, mi domando chi troverò all’altro capo del filo. L’attore ha sempre preferito farsi conoscere attraverso i personaggi interpretati al cinema o a teatro. Il che significa che, potenzialmente, potrei aver a che fare con soggetti piuttosto estremi. C’è il Goblin dell’Uomo Ragno e il Salvatore dell’Ultima tentazione di Cristo; il sergente idealista di Platoon e il criminale psicotico di Cuore Selvaggio; il padre disturbato dell’Anticristo di Lars von Trier e il vampiro attempato che fa la parte di Nosferatu ne L’ombra del vampiro.
Quando Dafoe alza la cornetta, invece, mi trovo a chiacchierare con una persona affabile e diretta. L’unico indizio che lo riconduce ai personaggi interpretati sul grande schermo è il timbro caldo e gutturale della voce. Per un attimo m’illudo di riuscire a scoprire finalmente qualcosa dell’uomo che si nasconde dietro alle maschere da palcoscenico, ma nel giro di poco capisco che è più difficile del previsto.

lunedì 23 settembre 2013

Errol Morris, il documentarista che racconta gli architetti delle guerre americane

Nel tentativo di giustificare l’invasione americana dell’Iraq, l’ex Segretario della Difesa Donald Rumsfeld pronunciò una frase divenuta famosa per la sua assurdità.
“Ci sono cose che sappiamo di sapere”, disse in una conferenza stampa nel 2002. “Cose che sappiamo di non sapere; e cose che non sappiamo di non sapere”.
Il ragionamento lapalissiano è valso al capo del Pentagono il premio Foot in the Mouth, assegnato ogni anno alla frase più insensata pronunciata dai politici. Ma è servito anche come spunto al regista Errol Morris per intitolare un documentario sull’ex Segretario alla Difesa che sarà presentato a questa edizione del festival di Venezia, Unknown Knowns.

lunedì 16 settembre 2013

Adam Driver, un marine sul grande schermo

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Photo by Caitlin Cronenberg
E dire che pensava che la TV fosse solo spazzatura. Poi ha accettato un ruolo nella serie americana Girls e di colpo si è ritrovato catapultato sul tappeto rosso dei Golden Globe e su quello del Lido di Venezia.
La parabola ascendente di Adam Driver deve molto alla televisione, anche se lui inizialmente non ci vuole avere nulla a che fare. Tanto che, quando il suo agente gli propone di interpretare un ruolo nel telefilm scritto da Lena Dunham, giovane promessa della TV a stelle e strisce, l’attore originario dell’Indiana rifiuta. Sta lavorando a teatro e ha già interpretato qualche ruolo minore con registi di primo piano come Steven Spielberg e i fratelli Coen. Non ha tempo da perdere con uno show televisivo.
“Da allora ho completamente cambiato opinione sulla TV”, ammette Driver al telefono da New York, dove è impegnato a girare la terza stagione del telefilm.
Per sua fortuna l’agente insiste, convincendolo a leggere il copione e a girare almeno qualche puntata della serie sui ventenni della Brooklyn hipster.