giovedì 27 novembre 2014

Florence’s Barbaric Version of Soccer Is the Original Extreme Sport





Florence, Italy, is largely regarded as the cradle of the Renaissance. And while the city is best known for its artistic contributions to the world, few are aware that it is also the birthplace of soccer. However, the soccer of 15th-century Florence was rather barbaric in nature. They called it calcio storico, and despite the bloodshed it incurs, locals still play it to this day.

I was assistant producer on this video produced by Vocativ

martedì 18 novembre 2014

Jack Larsen, pioniere del design etnico


Foto by Carlotta Manaigo
In quest’epoca postmoderna e globalizzata sembra quasi difficile ricordare quando i tessuti di design etnico rappresentavano una novità. Questa amnesia collettiva è frutto di una mentalità cosmopolita che deve tanto al genio di Jack Lenor Larsen.
Fu il tessitore di Seattle il primo a commercializzare nel mercato occidentale degli anni Cinquanta i batik africani e gli ikat asiatici, un tempo conosciuti solo da pochi esploratori e giramondo.
“Ho studiato architettura ed etnografia culturale, ma fu un misto di curiosità, imprenditorialità e tempismo a spingermi a viaggiare alla ricerca di nuovi tessuti”, ricorda Larsen dal suo buen retiro negli Hamptons.
Trent’anni fa il designer 87enne si fece costruire qui una villa ispirata a un tempio shintoista giapponese, cultura cui si sente molto vicino. Un tempo era un rifugio estivo dove scappare quando il caldo nel suo appartamento di New York diventava insopportabile. Oggi è diventata la sua dimora principale, che raccoglie le sue collezioni (di tessuti, di artigianato e di sculture) ed è parzialmente aperta al pubblico.

venerdì 14 novembre 2014

The Vatican goes to great lengths to share the word of God on social media



Pope Francis is a verified social media saint. First off, his Twitter handle, @Pontifex, is the most retweeted account in the world (yes, that includes @KimKardashian). In fact, the pope’s tweets are so sacred that he has an entire social media team dedicated to maintaining his page. Now his social strategists have launched a papal news aggregation site, News.va. Oh, and of course they’re updating the pope’s app to bring the words of the Holy Father straight to Catholics’ smartphones. Basically, Francis, with some help, is winning the Internet right now.

I was assistant producer on this video produced by Vocativ for MSNBC


mercoledì 12 novembre 2014

L'italiano che fece cadere il Muro di Berlino

Fu un reporter italiano a strappare l'annuncio dell'apertura delle frontiere a un rappresentante della RDT e a dare per primo la storica notizia, scatenando l'assalto ai check point della Germania Orientale 

Se ci si riferisce a lui come ‘l’uomo che fece crollare il muro di Berlino’, Riccardo Ehrman si schernisce ridendo e dice di avere fatto semplicemente il suo lavoro. Certo è, che anche Helmut Kohl, l’ex cancelliere tedesco considerato l’architetto della riunificazione delle due Germanie, quando nel 2005 incontrò Ehrman a Berlino, lo salutò ricordandogli: “Entrambi abbiamo fatto qualcosa di importante per il muro.”
Ed effettivamente, questo navigato giornalista italiano che ha lavorato come corrispondente da mezzo mondo, un contributo allo storico evento della caduta del muro di Berlino lo ha dato davvero.

martedì 4 novembre 2014

Usa, elezioni mid-term: il lungo giorno di Obama

Gli anglofoni lo chiamano mid-term blues. Oggi negli Stati Uniti si vota per rinnovare una parte del Congresso. E i democratici si preparano al peggio. Sotto la guida di questo governo l'economia americana cresce al ritmo del 3,5% annuo, e il tasso di disoccupazione si è abbassato al 5,9%. Il partito Repubblicano si presenta alle urne privo di un leader carismatico e diviso al suo interno. Eppure, tutti i sondaggi lo danno per vincente sia alla Camera che al Senato. Colpa del midterm blues, appunto, la sfiducia che storicamente colpisce il partito dei presidenti al secondo mandato: è successo a Reagan, Clinton, Bush e, molto probabilmente succederà anche a Obama. I motivi della debolezza dei democratici sono vari: c'è il crescente divario nella distribuzione della ricchezza che alimenta l'astensionismo. Nuove regole che spesso favoriscono i repubblicani nel modo in cui disegnano le circoscrizioni elettorali. Le crisi internazionali davanti a cui gli Stati Uniti appaiono impotenti. Ma la colpa principale ricade nelle mani dell'attuale presidente, divenuto talmente impopolare da essere tenuto alla larga dai candidati del suo stesso partito. All'inizio del mandato Obama aveva fissato un'agenda molto ambiziosa, che non è riuscito a rispettare, lasciando i suoi elettori con un'impressione di tradimento. Una condizione destinata a peggiorare se i repubblicani vinceranno le elezioni di oggi. E che potrebbe avere conseguenze negative anche sulle elezioni presidenziali del 2016.


Audio trasmesso su Radio24