giovedì 15 giugno 2017

Alla conquista del mondo una burrata alla volta

Per passare dalla mungitura nelle stalle dei genitori a fondare un caseificio che fattura 40 milioni di euro l'anno Giovanni D'Ambruoso punta sulla qualità dell'ingrediente base: il latte delle mucche cresciute ai pascoli delle Murge. Nel ‘92 fonda Delizia, caseificio con 3 dipendenti. E comincia a scalare il mercato: utilizza solo latte locale e innova i sistemi mantenendo l'artigianalità del lavoro. Continua a crescere, burrata dopo burrata fino a diventare una Spa che oggi conta 180 collaboratori e oltre 3000 clienti in 24 paesi. Nel frattempo tutto cambia nell'azienda pugliese, tranne l'idea di produrre formaggio solo con latte delle Murge di alta qualità. E le abitudini del suo fondatore, che continua a svegliarsi alle 4 del mattino per essere in caseificio prima dell'alba.

Ascolta questa puntata di Voci d'Impresa trasmessa su Radio24

venerdì 9 giugno 2017

Come redimere un foreign fighter

Gli estremismi si assomigliano tutti, dice Christian Picciolini, ex-neonazista americano, esperto di de-radicalizzazione, che ha lavorato anche con un jihadista.

Christian Picciolini avrebbe voluto diventare un foreign fighter ben prima che il termine divenisse sinonimo di combattente straniero affiliato alla Stato Islamico. Nel 1991 questo giovane italo-americano scrisse all’Afrikaner Weerstandsbeweging, la formazione di suprematisti bianchi che si opponeva all'abolizione dell'apartheid in Sudafrica, perché lo prendessero a combattere nelle loro fila. Ai tempi, però, Picciolini era ancora minorenne e gli estremisti sudafricani declinarono gentilmente l’offerta di questo ragazzo nato a Chicago da genitori italiani. Così a lui non rimase che continuare a militare nei ranghi del movimento skinhead americano, scalando i vertici fino a diventarne uno dei capi. Poi la nascita di un figlio e alcuni incontri avvenuti grazie alla musica gli hanno fatto cambiare prospettiva.

giovedì 1 giugno 2017

U2 and Anton Corbijn



The last day of the shooting for the launch of “The Joshua Tree” had not gotten off to an ideal start. «We had taken some photos in a couple of ghost towns near Yosemite Park and Death Valley with U2. Then we stopped at an abandoned shack on the road to Palm Springs and Bono flew into a rage: for him it was a big waste of time», recalls the Dutch photographer and filmmaker Anton Corbijn, who had organized the trip. «I replied that capturing the details is as important as taking great scenic views». Fortunately Corbijn, called by some the “fifth member of the band” (and also famous for having created the image of Depeche Mode and directed numerous music videos, as well as the films Control and The American), had already earned the trust of the Irish musicians by shooting the photos for their three previous albums.