Cecilia Alemani non ha cominciato la sua
carriera di curatrice con la missione di portare l’arte fuori da musei e
gallerie. Da quando, però, è diventata responsabile del programma artistico
della High Line, famoso parco sopraelevato di Manhattan, e dei progetti
speciali di Frieze New York, la curatrice milanese si è trovata di colpo ad
essere una delle committenti d’arte pubblica più potenti della Grande Mela.
“Portare la creatività fuori dai luoghi
tradizionali, aprendo l’arte a un pubblico eterogeneo è un esercizio
affascinante”, dice Alemani. “E sentire gente comune che discute un’opera è
gratificante quanto ricevere critiche positive dagli addetti ai lavori”.