lunedì 13 ottobre 2014

Binyavanga Wainaina, scrittore anti-clichè


Photo by Omar Victor Diop
Binyavanga Wainaina non ama indossare i panni dell’attivista, ma i suoi interventi pubblici non mancano mai di creare dibattito. Qualche anno fa lo scrittore keniota è diventato famoso grazie ad un articolo satirico che raccoglieva tutti i cliché dal retrogusto colonialista ancora in uso fra gli autori occidentali che parlano di Africa. All’inizio di quest’anno si è fatto portavoce della causa omosessuale, facendo outing pubblico in risposta all’ondata omofoba che sta scuotendo molti paesi subsahariani. E ora sogna di costruire un’industria letteraria africana, sfruttando le nuove tecnologie digitali per stimolare la lettura all’interno del continente.
“Gli africani leggono poco perché i libri sono cari e difficili da trovare”, dice l’autore del bestseller Un giorno scriverò di questo posto. “Il nostro continente è in transizione e i suoi abitanti hanno bisogno di dialogare tra loro. Il mio ruolo è facilitare questa conversazione”.

giovedì 2 ottobre 2014

Mary Higgins Clark, regina dei romanzi gialli

Dopo una lunga chiacchierata al telefono con la regina americana dei gialli mi accorgo che indovinare la sua età è difficile almeno quanto capire chi è l’assassino dei suoi libri.
Eppure gli indizi non mi mancano: so che Mary Higgins Clark ha scritto oltre 30 bestseller (l’ultimo esce in Italia a fine mese con il titolo La notte ritorna), venduto più di 300 milioni di copie in tutto il mondo ed è stata sposata tre volte, con cinque figli e vari nipoti. So anche che la sua biografia è densa e avvincente quanto il migliore dei suoi romanzi: ha avuto un’infanzia segnata dalla perdita del padre e da gravi ristrettezze economiche; la prima parte dell’età adulta complicata dalla morte prematura del marito, che l’ha lasciata con cinque figli a carico; e la seconda parte della vita illuminata da uno straordinario successo letterario, che l’ha trasformata in una delle scrittrici più pagate d’America. Tutto questo rende evidente che non si tratti di una ragazzina. Ma giudicare la sua età dopo la nostra conversazione, mi risulta davvero impossibile. Solitamente le interviste telefoniche sono uno svantaggio rispetto a incontrare una persona dal vivo. Questa volta, però, decido di approfittare del fatto che la fitta agenda d’impegni della giallista newyorkese rende impossibile incontrarla nella sua villa in New Jersey per non farmi influenzare dal suo aspetto esteriore e scoprirla unicamente per i modi e i contenuti della nostra conversazione.