 |
Photo by David Needleman |
La prima cosa che noto arrivando nella
casa di campagna di Philippe Petit in un pomeriggio di piogge torrenziali è un
cavo d’acciaio teso fra due alberi. Il buen
retiro del più famoso funambolo al mondo non poteva non avere una struttura
per allenarsi e le piante secolari di questa foresta a un paio d’ore da New
York sono perfette per lo scopo. Petit ha cominciato a sfidare la gravità
passeggiando nel vuoto all’età di sedici anni. Ha camminato su corde sospese
fra le guglie di Notre Dame a Parigi, fra le campate di un ponte di Sydney e
fra i quartieri di Gerusalemme. La sua performance più famosa risale al 1974,
quando unì con un cavo le cime delle torri gemelle di New York librandosi per
45 minuti a 400 metri d’altezza. Da allora ha compiuto decine di traversate
aeree e, a 63 anni, è ancora in piena forma, tanto da programmare una nuova
camminata fra le statue dell’isola di Pasqua.
“Mi alleno tre ore al giorno, sei giorni a
settimana e mi sento all’apice della mia carriera”, mi dice il funambolo
francese dopo avermi dato riparo nel suo rifugio, una piccola casa di legno con
le pareti ricoperte di quadri e disegni di corde annodate.