mercoledì 30 novembre 2011

Dentro l'Huffington Post 2.0


Pubblicato su Myself:

Mica facile entrare nel nuovo quartiere generale del sito di news online più famoso che c’è. Sta al quarto piano sulla Broadway, numero civico 770, in un palazzo con le colonne in ghisa e le arcate tipiche della New York d’inizio Novecento. Arianna Huffington e la sua squadra si sono trasferiti qui da qualche mese, quando l’Huffington Post è stato comprato dal gigante americano delle comunicazioni Aol per ben 315 milioni di dollari. L’HuffPo (come lo chiamano qui a Manhattan) è nato nel 2005 e in sei anni è diventato uno dei media americani più influenti, battendo anche il sito del prestigioso New York Times, grazie all’intuito giornalistico di Arianna, la sua fondatrice.
Che è nata in Grecia, ha 61 anni, è arrivata negli Usa a inizio anni Ottanta, ha sposato un magnate del petrolio, divorziato, tentato di diventare governatore della California con i Repubblicani (ma ha vinto Schwarzenegger), e poi è passata dalla parte di Obama.
VIVA LE NEWS FEMMINILI
È il suo formidabile network di relazioni nei migliori salotti d’America che le ha permesso di trasformare l’HuffPo da poco più di un blog in un temutissimo giornale online, per cui
scrivono le firme migliori, il regista Michael Moore, John Cusack e Alec Baldwin. Ma noi non siamo qui per parlare di questo. Ci siamo venuti perché qui si parla, tanto e bene, di donne.
Esci dall’ascensore e c’è un murales colorato su cui i dipendenti sono invitati a scarabocchiare commenti. I redattori stanno in un grande open space. Oltre una parete di vetro, un tavolo da ping pong e un calcetto. Mentre aspettiamo di incontrare Lori Leibovich, 40 anni, a capo di tutte le rubriche
Life&Style, sbirciamo dentro una stanzetta e vediamo per la prima volta nella vita un MetroNaps.

L’IMPORTANTE È DORMIRE
È una specie di guscio rotondo dove, per 20 minuti al giorno, chi lavora qui ha diritto di farsi una sana dormita. Ma come, nell’ufficio di Arianna, sempre connessa a tre BlackBerry da cui non si separa mai? Esatto. Dopo essersi fratturata uno zigomo a causa di uno svenimento per eccesso di fatica, ha
fatto installare due MetroNaps. All’interno, immagini di nuvole alle pareti, un lettino con insonorizzazione totale, riscaldamento soft per indurre torpore e vibrazioni delicate per un dolce risveglio. «Dormire bene è una delle fissazioni di Arianna», dice Lori. Nel suo ufficio senza finestre con gigantografia di Marilyn, sullo schermo del computer le foto dei figli, di 7 e 4 anni. Lori, però, il MetroNaps non l’ha ancora provato. Da quando è arrivata all’Huffington Post, non si è fermata un attimo per lanciare una caterva di nuove sezioni che si intitolano Yoga Mama (consigli per lezioni prenatali), Etiquette (come portare i guanti all’Opera), Parents (dritte per genitori con due gemelli o figli teenager). Tutte tenute, con solido pragmatismo americano, da massime esperte in materia. E parecchia ironia.
«Noi alle donne vogliamo parlare della vita reale: le sfide della monogamia, l’equilibrio lavoro-famiglia, la gestione economica della coppia». Ci raggiunge Margaret Wheeler, 29 anni, che dirige la sezione Women e ha appena finito di scrivere un’inchiesta sul mito degli effetti benefici dell’orgasmo.

CANI E MATRIMONI
Le rubriche che hanno più successo? «Quella sul Divorzio. Che è nata prima di quella sul
Matrimonio». E come mai? Arriva Sara Wilson, responsabile di entrambe: «Noi diciamo: i matrimoni vanno e vengono, il divorzio è per sempre». Pare che il copyright della battuta sia proprio di Nora Ephron, vecchia amica di Arianna e guru del divorzio fin dai tempi della sua separazione burrascosa dal giornalista Carl Bernstein (sì, quello dello scandalo Watergate). Anche Arianna di divorzi se ne intende, ma quando ha creato la sezione sul matrimonio ha chiesto a tutti di mettere sul sito una foto delle loro nozze, e ci ha messo anche la sua. Dice ancora Sara: «Cerchiamo di trattare questi temi con un po’ d’ironia». Oggi sul sito uno dei titoli è: “Posso farmi accompagnare all’altare dal mio cane?”.

DEDICATO AI BABY BOOMERS
Una delle ultime creazioni è l’HuffPost50, dedicato ai baby boomers, cioè chi è nato tra il 1945 e il ’64: come reinventarsi una seconda (o terza, o quarta) vita, salute, amore e sesso dopo i 50, ma anche oltre. Un pubblico di milioni di eterni (ed eterne) Peter Pan nella cosiddetta età “dei nonni ideali”. E chi ha chiamato Arianna a fare da editorialista e testimonial di questa nuova impresa? Un’altra amica, Rita Wilson, classe 1956, columnist di Harper’s Bazaar, attrice e moglie di Tom Hanks. Toh, di origini greche anche lei e anche lei in Insonnia d’amore.
«Arianna sa come fare team tra donne», assicura Lori Leibovich, che coordina una ventina di redattrici, oltre a un fondamentale esercito di blogger volontarie (leggi: non pagate). «Qui ha creato un ambiente di lavoro molto flessibile, che ci permette di portare avanti la carriera senza dover rinunciare al resto della vita e alla famiglia. Questo è un mestiere che ha nel Dna una competitività pazzesca. E la scatena anche tra donne. Mi piace sperare che qui non debba essere così per forza: noi donne dobbiamo imparare a guardarci le spalle a vicenda». Squillo di cellulare. È la babysitter e dallo sguardo di Lori si capisce che l’intervista è finita.
Prima di salutarsi, però, c’è il tempo per parlare dei piani futuri. Già, perché l’Huffington Post è in fase di espansione planetaria. Dopo avere aperto uffici in Canada e nel Regno Unito, sta sbarcando a Parigi, e a dirigerlo potrebbe essere madame Anne Sinclair, moglie dell’ex direttore del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Khan. Dopo la Francia, sarà la volta di Germania, Spagna, Turchia. E Italia. Speriamo che Arianna ci inviti per una siesta cullati dal MetroNaps. Non lo abbiamo mai provato, ma ci manca già.

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