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Foto Pablo Arroyo |
A giudicare dai suoi quadri, l’artista
belga Rinus Van de Velde vive una vita intensa e ricca di avventure. Un giorno
è il campione di scacchi Bobby Fischer alla vigilia della vittoria per il
titolo mondiale. Un altro è nei panni dello scienziato illuminista Isaac Newton
mentre compie esperimenti usando il suo corpo come cavia. Poi è un tennista
professionista o il miglior amico del poeta russo Vladimir Majakovskij. Nella
realtà, la vita dell’artista trentenne ricorda più quella dello scrittore Jules
Verne, famoso per aver scritto i suoi romanzi di viaggio senza mai essersi
mosso dal suo appartamento di Parigi.
“L’esistenza fra le quattro mura bianche
del mio studio di Anversa è piuttosto noiosa e ripetitiva”, ammette Van De
Velde al telefono dalla città fiamminga. “Attraverso i miei quadri mi diverto a
immaginare cosa avrei potuto fare se non fossi un artista”.
Per creare i grandi disegni a carboncino
che l’hanno reso famoso, Van de Velde ha cominciato ispirandosi a immagini
recuperate in vecchie riviste, creando una sorta di autobiografia della vita
che non ha mai vissuto.