Come si sopravvive 227 giorni su una scialuppa con una belva feroce? Questione di fede. Parola di Yann Martel, autore del romanzo Vita di Pi. Incredibile storia che un regista da Oscar ho reso un film
"E’ raro che un prodotto della cultura di massa come
un film parli di religione in modo positivo", esordisce Yann Martel. Lo
scrittore ha l’aria soddisfatta. Entra nella camera del suo albergo newyorkese,
si toglie le scarpe, siede a gambe incrociate ai piedi del letto e tira un
sospiro di sollievo. Nel 2002 il suo Vita di Pi fu un bestseller
internazionale e vinse il Booker Prize. Da allora Martel ha scritto altri
romanzi ma non ha più bissato quel successo. Comprensibile, quindi, che oggi
sia contento. È reduce dalla presentazione del film che Ang Lee ha tratto dal
suo libro. Una fiaba per adulti, dove si racconta di un ragazzo indiano che si
salva da un naufragio sopravvivendo 227 giorni su una zattera in compagnia di
una tigre, una zebra, un orango e una iena. Come sarà
riuscito il regista di I
segreti di Brokeback Mountain e La
tigre e il dragone a trasformare in immagini una storia tanto strampalata?