martedì 4 maggio 2010

GREEN NY: Quando la discarica diventa parco


Da un articolo apparso su Vogue:

Guardando le quattro colline che sorgono nell’area del nuovo parco di Staten Island, a New York, riesce difficile immaginare che sotto questi paesaggi bucolici si nascondono vere e proprie montagne di rifiuti.

Situata nella parte settentrionale dell’isola, fino al 2001 la zona di Fresh Kills raccoglieva tutta la spazzatura prodotta a New York.
“Una volta questa era considerata la più grande discarica a cielo aperto del mondo”, dice Carrie Grassi, che lavora per l’amministrazione comunale al progetto di riqualificazione di Fresh Kills.
Aperto nel 1948 come soluzione temporanea, il sito rimane attivo per oltre cinquant’anni, raccogliendo 150 milioni di tonnellate di scarti solidi e arrivando ad occupare un’area di 890 ettari. All’inizio del 2001, l’amministrazione locale decide di chiudere la discarica, ma pochi mesi dopo è costretta a riaprirla per liberarsi delle macerie provocate dagli attentati alle torri gemelle. Due anni dopo il sindaco Michael Bloomberg approva definitivamente un ambizioso piano di riqualificazione: il sito si sarebbe trasformato in un parco pubblico grande quasi tre volte Central Park. E così, questo luogo maleodorante che per anni ha reso inagibile un lembo di Staten Island, si è convertito in un simbolo di speranza, oltre che una nuova fonte di energia rinnovabile.
Il progetto è stato firmato dagli architetti di Field Operations, co-autori anche della High Line, la ex linea ferrovia soprelevata trasformata in parco pensile nel quartiere di Chelsea, a Manhattan. I responsabili prevedono che ci vorranno oltre 20 anni per completare la riqualificazione e costruire tutte le strutture: campi da calcio, basket, baseball, piste ciclabili, percorsi per equitazione e approdi per canoe e kayak. Già ora, però, le montagne di rifiuti sono scomparse sotto un manto d’erba e l’apertura al pubblico di una prima porzione del parco dovrebbe avvenire entro l’anno.
Trasformare tutta questa spazzatura in un’oasi di verde ha richiesto molto di più di un semplice intervento di rimboschimento. L’ostacolo principale, infatti, si è rivelato il gas metano prodotto dalla decomposizione della spazzatura. Per questo i responsabili del progetto hanno coperto le quattro colline di rifiuti con una membrana impermeabile sotto cui scorre un sistema di raccolta del gas tossico. La superficie è stata poi ricoperta con terreno fertile mentre, sotto la membrana, una rete di tubi assicura che il metano sia catturato e riutilizzato. In questo modo, il gas che era stato inizialmente considerato come il maggior ostacolo alla riqualificazione dell’area, ha finito con il trasformarsi in una risorsa importante per la sostenibilità del progetto. Attualmente il metano viene raccolto in serbatoi e venduto a 2200 case di Staten Island, generando un guadagno per il comune di circa 12 milioni di dollari l’anno.
“Vengono delegazioni da tutto il mondo per studiare questo progetto perché molte metropoli hanno lo stesso problema”, dice Grassi. “Questo è un buon esempio di riqualificazione sostenibile”. Come dire: cosa c’è di meglio di un parco che trasforma rifiuti in risorse?

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