giovedì 21 luglio 2011

Beyoncé, Today's Diva


Pubblicato su L'Uomo Vogue:
Intervistare una diva non è mai facile. Quando poi la star in questione è fra le donne che hanno venduto più dischi al mondo ed è considerata l’icona pop più calda del momento, la faccenda diventa ancora più complicata. Ma può riservare anche i suoi lati curiosi.
La strada che ci porta ad intervistare Beyoncé, comincia con un enorme SUV nero con i vetri oscurati che si ferma davanti a uno studio fotografico di New York dove, più tardi, abbiamo appuntamento con la cantante. Quando si apre la portiera posteriore, un uomo c’invita ad entrare. E’ un assistente di Beyoncé, incaricato di scortarci con la macchina del boss nello studio di registrazione usato dalla diva per il suo nuovo album.
Nell’abitacolo posteriore della macchina ci sono due enormi sedili di pelle beige, talmente profondi che per appoggiarsi allo schienale i piedi si sollevano quasi da terra. L’aria è impregnata della fragranza fruttata che Beyoncé sta testando per il lancio di un nuovo profumo.
“Occuparmi personalmente di tutti i dettagli che riguardano il mio lavoro è una questione di principio”, dice Beyoncé quando, qualche ora dopo, le chiedo come trova il tempo di pensare anche a nuove fragranze mentre lavora a un disco, si occupa del suo lancio e pianifica un nuovo tour mondiale.
Con milioni di dischi venduti e un reddito stimato di 87 milioni di dollari l’anno, nel 2010 l’artista occupava il secondo posto nella lista delle donne dello spettacolo più potenti del mondo redatta da Forbes. Oltre a vendere dischi di successo da quando ha 16 anni, recita in film, produce video e ha una linea di abbigliamento. Invece che delegare ad altri tutto ciò che non è indispensabile, l’artista continua a coltivare direttamente il suo impero.
“Spesso è mio marito o la mia famiglia a impormi di staccare per un giorno o due, altrimenti io continuerei a lavorare a oltranza”, aggiunge la cantante, che è sposata da ormai tre anni con il rapper e produttore Jay-Z.
Il tragitto dura poco e la macchina si ferma davanti ad un palazzo di MiMa, come ultimamente viene soprannominata la parte di Manhattan fra la 34esima e la 45esima strada.
Prima di essere ammessi nello studio di registrazione al quattordicesimo piano, l’assistente ci chiede di spogliarci di qualsiasi cellulare o apparecchio di registrazione. “Questione di sicurezza: siete fra i primi ad avere il privilegio di ascoltare il nuovo album”, sottolinea l’uomo prima di introdurci in una stanza di pareti marrone tappezzate con il simbolo di Luis Vuitton. In mezzo c’è una consolle con centinaia di bottoni. E’ la sala di controllo che affaccia sullo studio di registrazione, uno spazio dominato da un pianoforte a coda e una grande finestra che affaccia sullo skyline di New York.
“Mi piace registrare in quello studio: la vista crea un’atmosfera speciale, soprattutto la sera con i grattacieli illuminati e le luci delle strade”, dice Beyoncé, notando che la stragrande maggioranza degli studi di registrazione è senza finestre. “Avere la luce naturale e un panorama simile mi ha dato un’ispirazione diversa”.
L’album mescola la voce di Beyoncé, sempre ricca di melismi, a ritmi disco, R&B, hip-hop ed elettronici. I ritornelli sono orecchiabili e almeno un paio di motivi rimangono subito in testa. S’intitola “4”, come la data di nascita dell’autrice ventinovenne e il numero degli album da solista che ha prodotto dopo aver lasciato le Destiny’s Child, la girls band che l’ha lanciata. L’artista ci ha lavorato un anno, registrando oltre 70 canzoni per arrivare poi a selezionarne una dozzina.
“Avevo talmente tante idee in testa che ho preferito registrare tutto e poi decidere”.
Il disco arriva a tre anni dall’ultimo, “I am … Sasha Fierce” con cui Beyoncé vinse sei Grammy Awards stabilendo il record per il maggior numero di premi vinti da una donna nella stessa edizione. L’artista non aveva fretta di pubblicare un nuovo album e, se avesse potuto, avrebbe aspettato ancora. Ma una fuga di notizie ha fatto circolare su internet parti di un brano inedito, costringendola ad accelerare i tempi per il lancio ufficiale.
“Stavo godendomi un momento rilassato in cui riuscivo a dormire otto ore al giorno, lavorare con calma, andare in palestra e stare con mio marito. Di colpo mi sono trovata a correre più di 12 ore al giorno per fare tutto di fretta”, confessa.
Finito di ascoltare il nuovo album, il SUV nero è pronto per riportarci allo studio fotografico dove abbiamo appuntamento con Beyoncé.
Lo shooting si protrae per ore posticipando l’orario previsto dell’intervista, ma restare a guardare è piuttosto interessante.Quando Beyoncé è sul palcoscenico i suoi assistenti mettono alcuni brani del nuovo album “4” a tutto volume e la cantante finge d’interpretare le canzoni per trovare la giusta ispirazione davanti alla macchina fotografica. Playback a parte, sembra quasi di assistere ad un concerto privato.
Il set è stato preparato come un piccolo palcoscenico di teatro, completo di sipario con tende di velluto rosso. Ad ogni posa, la diva appare con un nuovo abito e uno stile diverso. Davanti all’obiettivo, Beyoncé ha la capacità di entrare ed uscire dalla parte in un attimo. Un momento è seria, l’atro è voluttuosa e un altro ancora ha l’aria triste e gli occhi lucidi.
“Ho sempre cercato di essere una performer a tutto tondo: il mio lavoro è intrattenere e comunicare, che sia attraverso una canzone, un film o una foto di moda. Per essere soddisfatta non mi basta che la foto sia bella: voglio che trasmetta qualcosa”, dice alla fine dello shooting.
Come Eminem con Slim Shady, negli ultimi anni Beyoncé si è costruita un alter ego chiamata Sasha Fierce, che la aiutava a trasformarsi nell’animale da palcoscenico sensuale e aggressivo per cui è conosciuta in tutto il mondo. L’album “I am … Sasha Fierce”, ruota proprio intorno a questa doppia personalità, con Beyoncé presentata con poco trucco e l’aria angelica e il suo alter ego con gli occhiali scuri e le movenze provocanti. Con l’andare del tempo, però, la cantante è diventata sempre più sicura di sé, e oggi non ha più bisogno di alcun personaggio fittizio per dominare la scena e tenere ritmi di lavoro sostenuti.
“Sasha serviva per proteggermi. Ora non ne ho più bisogno, non ho più paura di mostrare il mio lato umano e le mie emozioni più profonde. Anzi è quello che cerco”.
Tanto da presentarsi all’intervista struccata, con i jeans neri attillati e una maglietta qualsiasi bianca con un bollo rosso.
Ci concede venti minuti e poi ci lascia scusandoci. Sono le nove di sera ma la sua giornata è ancora lunga: deve incontrare i musicisti che la accompagneranno al festival di Glastonbury, in Inghilterra, dove quest’anno è uno dei nomi di spicco del line up.

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