Il fenomeno danese del badminton Peter
Gade ha una missione per l’estate: rubare un posto sul podio olimpico ai
favoriti rivali asiatici.
“E’ un sogno che ho da quando vidi le
prime partite ai giochi di Barcellona”, dice l’attuale numero cinque al mondo al
telefono dalla sua casa di Copenhagen.
Il badminton ha cominciato ad essere
dominato da paesi come Cina, Corea e Indonesia subito dopo il suo ingresso fra
gli sport olimpionici nel 1992. Le federazioni nazionali asiatiche hanno
investito molti soldi per strappare il primato agli atleti del vecchio
continente in questa disciplina veloce e spettacolare. E la Danimarca è rimasta
l’unica nazione europea ancora in grado di contrastarle. I lunghi inverni
nordici, infatti, hanno contribuito a rendere popolare questo sport che si
gioca al chiuso. Tanto da produrre atleti come Gade, che per tre anni è stato
in cima alla classifica dei miglior giocatori, accumulando un argento e quattro
bronzi ai campionati mondiali.
Ottimi risultati, a cui manca soltanto il coronamento di una medaglia olimpica prima del ritiro dalla carriera professionista, programmato per l’anno prossimo. Dopo tre apparizioni alle passate edizioni dei Giochi, Londra è l’ultima opportunità. Arrivato a 35 anni, l’età comincia a farsi sentire anche per quest’atleta soprannominato “fly” grazie ai micidiali smash eseguiti in salto.
Ottimi risultati, a cui manca soltanto il coronamento di una medaglia olimpica prima del ritiro dalla carriera professionista, programmato per l’anno prossimo. Dopo tre apparizioni alle passate edizioni dei Giochi, Londra è l’ultima opportunità. Arrivato a 35 anni, l’età comincia a farsi sentire anche per quest’atleta soprannominato “fly” grazie ai micidiali smash eseguiti in salto.
“Devo allenarmi sempre di più per essere
fisicamente alla pari con i giocatori più giovani”, confessa Gade. “Ma uso
l’esperienza per compensare”.
Oltre a riflessi pronti, il badminton
richiede anche una mente salda. E Gade è maestro nel confondere l’avversario.
Il danese è famoso per i trucchi usati in campo: piroette, rovesci incrociati,
colpi sotto le gambe. Acrobazie che normalmente nessuno osa fare in partita. Ma
che Gade conta di sfruttare per strappare un podio alle tigri orientali.
Pubblicato su L'Uomo Vogue
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