venerdì 27 luglio 2012

Olimpiadi: Gade, il danese volante del badminton


Il fenomeno danese del badminton Peter Gade ha una missione per l’estate: rubare un posto sul podio olimpico ai favoriti rivali asiatici.
“E’ un sogno che ho da quando vidi le prime partite ai giochi di Barcellona”, dice l’attuale numero cinque al mondo al telefono dalla sua casa di Copenhagen.
Il badminton ha cominciato ad essere dominato da paesi come Cina, Corea e Indonesia subito dopo il suo ingresso fra gli sport olimpionici nel 1992. Le federazioni nazionali asiatiche hanno investito molti soldi per strappare il primato agli atleti del vecchio continente in questa disciplina veloce e spettacolare. E la Danimarca è rimasta l’unica nazione europea ancora in grado di contrastarle. I lunghi inverni nordici, infatti, hanno contribuito a rendere popolare questo sport che si gioca al chiuso. Tanto da produrre atleti come Gade, che per tre anni è stato in cima alla classifica dei miglior giocatori, accumulando un argento e quattro bronzi ai campionati mondiali.
Ottimi risultati, a cui manca soltanto il coronamento di una medaglia olimpica prima del ritiro dalla carriera professionista, programmato per l’anno prossimo. Dopo tre apparizioni alle passate edizioni dei Giochi, Londra è l’ultima opportunità. Arrivato a 35 anni, l’età comincia a farsi sentire anche per quest’atleta soprannominato “fly” grazie ai micidiali smash eseguiti in salto.
“Devo allenarmi sempre di più per essere fisicamente alla pari con i giocatori più giovani”, confessa Gade. “Ma uso l’esperienza per compensare”.
Oltre a riflessi pronti, il badminton richiede anche una mente salda. E Gade è maestro nel confondere l’avversario. Il danese è famoso per i trucchi usati in campo: piroette, rovesci incrociati, colpi sotto le gambe. Acrobazie che normalmente nessuno osa fare in partita. Ma che Gade conta di sfruttare per strappare un podio alle tigri orientali.

Pubblicato su L'Uomo Vogue

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