giovedì 10 gennaio 2013

Galbiati, attore in attesa dell'onda giusta

Photo by Johan Sandberg
Quando cominci la carriera d’attore in modo così fulmineo, può non essere facile mantenere la traiettoria. Eros Galbiati è diventato un idolo dei teenager con il primo film che ha interpretato sul grande schermo, Notte prima degli Esami. L’anno dopo ha consolidato il successo con il sequel della storia, in cui continuava a fare la parte del maturando sciupa femmine al fianco dell’amico Nicolas Vaporidis.
“Ci sono stati periodi in cui le ragazze mi fermavano per strada per strapparmi anche la bottiglia d’acqua da cui bevevo”, ricorda ancora stupito l’attore comasco.
Poi ha continuato a lavorare in commedie (Tutto l’amore del mondo), progetti indipendenti (Polvere, Poker Generation) e teatro (Prozac Family), ma la tempesta perfetta del primo momento non si è più ripetuta.
“Ho lavorato in spettacoli molto popolari quando avevo ancora poca esperienza”, riconosce l’interprete 31enne mangiando un piatto a base di pollo e fagioli in un ristorante cubano di New York. “Mentre ora che sono ben più formato, lavoro meno”, aggiunge con pizzico d’incredulità che traspare dagli occhi smeraldo.
Galbiati vive a Milano ma viene spesso nella Grande Mela, al punto da definirla “la mia seconda città”. A volte è qui per approfondire gli studi di recitazione, altre per portare avanti progetti indipendenti. Come in quest’occasione, in cui ha diretto un video che ha per protagonista il fratello minore, campione di judo che mira a rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi.
Effettivamente, al debutto sul grande schermo, Galbiati non aveva molta esperienza come attore. Alla recitazione è arrivato un po’ per caso e un domani non esclude la possibilità di deviare sulla strada della fotografia, sua grande passione fuori dal set.
Figlio unico di genitori divorziati, è cresciuto con la madre nella campagna vicino a Como, dove ha avuto un’iniziazione al cinema da autodidatta che consisteva nel chiudersi da solo in camera al buio per guardare VHS “a rotta di collo”. Ed ha finito con l’appassionarsi ai classici della commedia italiana e a registi contemporanei come Sorrentino, Garrone e Tornatore. Nessuno in famiglia l’ha spronato, né frenato dall’imboccare la strada del palcoscenico. Il padre, che Galbiati definisce “un eterno dandy, sempre vestito come negli anni Sessanta”, non è mai stato molto presente. Si è sposato tre volte e ha avuto quattro figli da tre donne diverse. Galbiati, che di primo nome fa Eros Manolo, in memoria di un caro amico paterno, è l’unico frutto del secondo matrimonio. La madre, invece, l’ha sempre appoggiato nelle sue scelte senza però dargli consigli o metterlo in guardia sulle difficoltà del mestiere. Dopo il liceo si è trasferito a Roma per studiare al DAMS e lì ha cominciato a recitare in qualche spot pubblicitario. Ma è l’esperienza di Notte prima degli Esami ad averlo definitivamente convertito alla causa della recitazione, convincendolo che valesse la pena affrontare la precarietà e le insicurezze legate a questo lavoro.
“E’ stata un’esperienza bellissima”, dice. “E mi è servita per capire quello che volevo fare veramente”.
Allo stesso tempo, però, la notorietà istantanea legata al film gli ha lasciato un’eredità difficile da gestire.
“Il successo che arriva a ventiquattro anni si amministra in maniera diversa che se capitasse quando se ne hanno trenta”, riconosce l’attore. 
Galbiati è andato avanti per tentativi e ammette di aver fatto alcuni errori in passato. Ma ha sempre cercato di evitare di adattarsi alla parte di "bello d’Italia".
“Essere riconosciuto per strada è emozionante e da adrenalina, ma è anche pericoloso: è difficile vivere bene ed essere felici quando si ha un ego smisurato”.
Questo atteggiamento umile, oggi gli torna utile. Il momento non è roseo per l’economia italiana in generale, figurarsi per il cinema. Le audizioni sono diminuite e le offerte che arrivano ai giovani attori come lui sono spesso al limite del ridicolo. Ma Galbiati è sereno e prendere la situazione con filosofia. Paragona la vita dell’attore a quella del surfista: quando arriva l’onda giusta occorre cavalcarla al meglio. Nel frattempo, bisogna sapersi lasciare cullare dal mare. D’altronde, la storia del cinema è piena di esempi d’attori che tardano a sbocciare. Basta pensare a Christoph Walz, scoperto da Tarantino all’età di quarant’anni e vincitore di un Oscar per la sua interpretazione in Inglorious Batsterds.
“Per adesso non m’interessa diventare parte di una catena di montaggio, voglio poter credere in quello che faccio. Non è importante solo l’obiettivo che ottieni alla fine, ma quello che fai mentre aspetti l’occasione giusta”.
Per questo, mentre aspetta, l’attore comasco non ha intenzione di restare fermo con le mani in mano. E si tiene occupato con progetti interessanti nella speranza che i momenti di crisi possano essere forieri d’innovazioni. Con un gruppo guidato dall’attore Flavio Parenti, ad esempio, sta lavorando a una pellicola che definisce un cross-movie, nuovo concetto di film ideato espressamente per internet di cui preferisce rivelare solo pochi dettagli prima del lancio ufficiale a primavera prossima.
“E’ realizzato con metodi da guerriglia cinematografica, cioè poco budget e tanto cuore. E’ un concetto nuovo di pensare al film che sfrutta le potenzialità d’internet dando la possibilità allo spettatore di vedere la storia da punti di vista diversi”.
D’altronde Galbiati è convinto che il futuro dello spettacolo sia nella rete, più che nel cinema o nella televisione. L’arretratezza di un sistema come il nostro, che premia o stronca gli spettacoli in base alle preferenze di poche centinaia di famiglie interpellate dall’Auditel, è sotto gli occhi di tutti. Quindi meglio puntare in avanti, esplorando possibilità alternative in attesa del progetto giusto che lo porti a qualche festival importante.
“C’è una fetta crescente di giovani che passa ore davanti a YouTube”, conclude Galbiati. “Questi sono gli spettatori del futuro. E a loro bisogna rivolgersi”.

Pubblicato su L'Officiel Hommes Italia

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