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Photo by Johan Sandberg |
Quando cominci la carriera d’attore in
modo così fulmineo, può non essere facile mantenere la traiettoria. Eros
Galbiati è diventato un idolo dei teenager con il primo film che ha
interpretato sul grande schermo, Notte
prima degli Esami. L’anno dopo ha consolidato il successo con il sequel
della storia, in cui continuava a fare la parte del maturando sciupa femmine al
fianco dell’amico Nicolas Vaporidis.
“Ci sono stati periodi in cui le ragazze
mi fermavano per strada per strapparmi anche la bottiglia d’acqua da cui
bevevo”, ricorda ancora stupito l’attore comasco.
Poi ha continuato a lavorare in commedie (Tutto l’amore del mondo), progetti
indipendenti (Polvere, Poker Generation)
e teatro (Prozac Family), ma la
tempesta perfetta del primo momento non si è più ripetuta.
“Ho lavorato in spettacoli molto popolari
quando avevo ancora poca esperienza”, riconosce l’interprete 31enne mangiando
un piatto a base di pollo e fagioli in un ristorante cubano di New York.
“Mentre ora che sono ben più formato, lavoro meno”, aggiunge con pizzico
d’incredulità che traspare dagli occhi smeraldo.
Galbiati vive a Milano ma viene spesso
nella Grande Mela, al punto da definirla “la mia seconda città”. A volte è qui
per approfondire gli studi di recitazione, altre per portare avanti progetti
indipendenti. Come in quest’occasione, in cui ha diretto un video che ha per
protagonista il fratello minore, campione di judo che mira a rappresentare
l’Italia alle prossime Olimpiadi.
Effettivamente, al debutto sul grande
schermo, Galbiati non aveva molta esperienza come attore. Alla recitazione è
arrivato un po’ per caso e un domani non esclude la possibilità di deviare
sulla strada della fotografia, sua grande passione fuori dal set.
Figlio unico di genitori divorziati, è
cresciuto con la madre nella campagna vicino a Como, dove ha avuto
un’iniziazione al cinema da autodidatta che consisteva nel chiudersi da solo in
camera al buio per guardare VHS “a rotta di collo”. Ed ha finito con
l’appassionarsi ai classici della commedia italiana e a registi contemporanei
come Sorrentino, Garrone e Tornatore. Nessuno in famiglia l’ha spronato, né
frenato dall’imboccare la strada del palcoscenico. Il padre, che Galbiati
definisce “un eterno dandy, sempre vestito come negli anni Sessanta”, non è mai
stato molto presente. Si è sposato tre volte e ha avuto quattro figli da tre
donne diverse. Galbiati, che di primo nome fa Eros Manolo, in memoria di un
caro amico paterno, è l’unico frutto del secondo matrimonio. La madre, invece,
l’ha sempre appoggiato nelle sue scelte senza però dargli consigli o metterlo
in guardia sulle difficoltà del mestiere. Dopo il liceo si è trasferito a Roma
per studiare al DAMS e lì ha cominciato a recitare in qualche spot
pubblicitario. Ma è l’esperienza di Notte
prima degli Esami ad averlo definitivamente convertito alla causa della
recitazione, convincendolo che valesse la pena affrontare la precarietà e le
insicurezze legate a questo lavoro.
“E’ stata un’esperienza bellissima”, dice.
“E mi è servita per capire quello che volevo fare veramente”.
Allo stesso tempo, però, la notorietà
istantanea legata al film gli ha lasciato un’eredità difficile da gestire.
“Il successo che arriva a ventiquattro
anni si amministra in maniera diversa che se capitasse quando se ne hanno
trenta”, riconosce l’attore.
Galbiati è andato avanti per tentativi e
ammette di aver fatto alcuni errori in passato. Ma ha sempre cercato di evitare
di adattarsi alla parte di "bello d’Italia".
“Essere riconosciuto per strada è
emozionante e da adrenalina, ma è anche pericoloso: è difficile vivere bene ed
essere felici quando si ha un ego smisurato”.
Questo atteggiamento umile, oggi gli torna
utile. Il momento non è roseo per l’economia italiana in generale, figurarsi
per il cinema. Le audizioni sono diminuite e le offerte che arrivano ai giovani
attori come lui sono spesso al limite del ridicolo. Ma Galbiati è sereno e
prendere la situazione con filosofia. Paragona la vita dell’attore a quella del
surfista: quando arriva l’onda giusta occorre cavalcarla al meglio. Nel
frattempo, bisogna sapersi lasciare cullare dal mare. D’altronde, la storia del
cinema è piena di esempi d’attori che tardano a sbocciare. Basta pensare a
Christoph Walz, scoperto da Tarantino all’età di quarant’anni e vincitore di un
Oscar per la sua interpretazione in Inglorious
Batsterds.
“Per adesso non m’interessa diventare
parte di una catena di montaggio, voglio poter credere in quello che faccio.
Non è importante solo l’obiettivo che ottieni alla fine, ma quello che fai
mentre aspetti l’occasione giusta”.
Per questo, mentre aspetta, l’attore
comasco non ha intenzione di restare fermo con le mani in mano. E si tiene occupato
con progetti interessanti nella speranza che i momenti di crisi possano essere
forieri d’innovazioni. Con un gruppo guidato dall’attore Flavio Parenti, ad
esempio, sta lavorando a una pellicola che definisce un cross-movie, nuovo concetto di film ideato espressamente per
internet di cui preferisce rivelare solo pochi dettagli prima del lancio
ufficiale a primavera prossima.
“E’ realizzato con metodi da guerriglia
cinematografica, cioè poco budget e tanto cuore. E’ un concetto nuovo di
pensare al film che sfrutta le potenzialità d’internet dando la possibilità
allo spettatore di vedere la storia da punti di vista diversi”.
D’altronde Galbiati è convinto che il
futuro dello spettacolo sia nella rete, più che nel cinema o nella televisione.
L’arretratezza di un sistema come il nostro, che premia o stronca gli
spettacoli in base alle preferenze di poche centinaia di famiglie interpellate
dall’Auditel, è sotto gli occhi di tutti. Quindi meglio puntare in avanti,
esplorando possibilità alternative in attesa del progetto giusto che lo porti a
qualche festival importante.
“C’è una fetta crescente di giovani che
passa ore davanti a YouTube”, conclude Galbiati. “Questi sono gli spettatori
del futuro. E a loro bisogna rivolgersi”.
Pubblicato su L'Officiel Hommes Italia
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