Adam Pesapane è autore del cortometraggio più breve mai ammesso agli Oscar. Nei suoi video, fantasiose metamorfosi di oggetti quotidiani e un tocco irresistibile di dark humour
Per PES, la sintesi è la madre di tutte le
virtù. Il film maker americano, autore del cortometraggio più breve mai ammesso
agli Oscar, è convinto che per esprimere un’idea forte non servano troppe
immagini. E con una durata di un minuto e 45 secondi, il suo Fresh Guacamole ne è l’esempio:
l’animazione, in cui il piatto messicano è preparato con una granata al posto
dell’avocado
e una palla da baseball al posto della cipolla, dura meno dei
titoli di coda di Paperman, corto
firmato da Disney contro cui ha gareggiato quest’anno nella categoria Short Animation degli Oscar.
Oltre a privilegiare la sintesi, PES tende
a non utilizzare personaggi in carne ed ossa.
“Credo si adattino meglio a essere
sviluppati in lungometraggi”, dice il regista, divenuto famoso nel 2002 grazie
a un video di due poltrone che fanno sesso su un tetto newyorkese.
Al loro posto, il film maker 39enne anima
oggetti quotidiani con la tecnica dello stop
motion: trasforma tenaglie in pesci, chiavi in cannoni, mobili in persone.
“La magia si crea quando metto in
movimento oggetti pensati per essere statici”, dice Pesapane al telefono dalla
sua casa di Santa Monica.
Il regista, al secolo Adam Pesapane, non
ha mai frequentato scuole di cinema. Dopo la laurea in Belle Arti, comincia a
lavorare per un’agenzia pubblicitaria. E’ affascinato dal formato lampo delle
pubblicità ma ci mette poco a realizzare che il suo humour asciutto non è
facilmente applicabile al mondo degli affari. Decide quindi di mettersi in
proprio, per dare libero sfogo alla sua creatività. Passa quattro mesi da solo
su un tetto a spostare poltrone davanti ad una telecamera e produce Rooftop Sex, prima animazione con cui
vince il più importante festival mondiale del genere. Da quel momento i suoi
video spopolano su internet, anche se stenta a trovare un riconoscimento
economico. Fino a quando viene notato dal marchio di abbigliamento Diesel, che gli chiede di produrre un
filmato, dandogli carta bianca sui contenuti e lanciando definitivamente la sua
carriera.
“E’ stata la conferma che qualcuno
apprezzava il mio essere fuori dagli schemi”.
Da quel momento fioccano le commissioni e
la sua tecnica s’affina, mantenendo però quel tocco artigianale che lo
distingue da animazioni come Paperman,
realizzato con ampio budget e decine di persone.
“Faccio tutto quel che posso da solo”,
conclude PES. “Mi piace essere l’unico cuoco in cucina. E’ un modo per
dimostrare che è l’idea a contare veramente”.
Pubblicato su L'Uomo Vogue
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