martedì 3 giugno 2014

Piccola, grande Elle Fanning

E’ carina, ha 15 anni e dopo essere stata per tanto tempo solo la sorellina di Dakota si sta prendendo la rivincita. Nel 2010 Elle Fanning ha conquistato il tappeto rosso di Venezia prima ancora di perdere l’ultimo dente da latte, quando il film di Sofia Coppola di cui era coprotagonista (Somewhere) vinse il Leone D’oro. E da allora non si è più fermata. Ha cominciato a lavorare sul set a pochi mesi, facendo la controfigura della sorella, enfant prodige del cinema di sei anni più grande. E ha continuato con ruoli minori, condividendo il grande schermo con nomi del calibro di Brad Pitt, Jeff Bridges e Sean Penn. Prima del successo di Venezia, però, l’ombra proiettata da Dakota grazie a interpretazioni di successo come La guerra dei mondi e Runaways non le dava tregua. Oggi invece la situazione è cambiata: è Elle la nuova promessa di Hollywood e sta per tornare alla carica al fianco di Angelina Jolie nel nuovo prequel della Bella Addormentata. Potere ai piccoli.

Come ti sei preparata per il ruolo di Aurora, futura Bella Addormentata che interpreti in Maleficient?
“Riguardando il cartone di Disney per studiare atteggiamenti e pose della principessa”.
Strano prendere ispirazione da un cartone animato?
“Sì, ma anche affascinate. Da bimba era il mio personaggio preferito. Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande rispondevo sempre la principessa. Ed è proprio quel che ho fatto…”

Passi spesso settimane sui set fra telecamere e celebrità. Poi torni alla normalità di scuola, compiti e compagni. Difficile riadattarsi?
“No, la scuola mi piace e sono contenta di ritrovare gli amici e passare del tempo con i miei coetanei”.
Devi spesso assentarti per seguire le riprese. Come fai a non restare indietro rispetto agli altri?
“Sul set ho un’insegnate privata che mi aiuta a tenermi in pari”.
Mai invidiato i tuoi coetanei che non lavorano?
“No, perché recitare non mi pesa: è troppo divertente”.
Che effetto fa riguardare film in cui hai recitato da bambina?
“E’ come guardare un album di famiglia: mi vedo crescere. Recentemente ne ho visto uno che ho girato a quattro anni. Non avevo ancora potuto farlo perché contiene scene non adatte a un bambino”.
Quale consideri il tuo personaggio più interessante?
“Quello di Ginger and Rose. Avevo i capelli rossi, vivevo negli anni ‘60 e parlavo con accento inglese: è la parte che mi ha fatto sentire più diversa”.
Non sei mai andata a scuola di recitazione ma hai già le doti di un’attrice matura. Da dove viene il tuo talento?
“Ho cominciato così presto che mi è sempre sembrato naturale”.
Mai sentito il bisogno di chiedere consiglio?
“Per questo è utile avere una sorella che capisce esattamente quello che stai vivendo perché l’ha fatto prima di te. Anche se Dakota ed io se abbiamo sempre cercato di parlare il meno possibile del nostro lavoro per mantenere una certa indipendenza”.
Ti piacerebbe lavorare con lei?
“Molto, ma dovrebbe essere l’occasione giusta, non una sceneggiatura qualsiasi”.
Quando hai smesso di sentirti solo la sua sorellina?
“Somewhere è stato lo spartiacque. Prima tutti mi scambiavano per Dakota. Ora sono anche più alta e distinguerci è ancora più facile”.
Come si è sentita Dakota quando l’hai superata anche in altezza?
“All’inizio le ha dato un po’ fastidio, ora è contenta perché non posso più rubarle i vestiti”.
Che rapporto avete?
“Crescendo stiamo diventando amiche, oltre che sorelle: facciamo sempre più cose insieme”.
Hai già condiviso il set con tante star. Capita ancora di emozionarti?
“Il primo giorno di riprese sono sempre un po’ sovreccitata. Ma di solito riesco a sfruttare l’energia per concentrarmi meglio. Quando ho incontrato Angelina ero emozionata, poi tutto si è normalizzato”.
Un’attrice con cui ti piacerebbe lavorare?
“Cate Blanchett. E’ strano perché ho già recitato in due film con lei: in Babel è mia madre e nel Curioso caso di Benjamin Button sono lei più giovane. Ma in realtà non abbiamo mai lavorato insieme sul set. Stessa cosa con Brad Pitt”.
Parlami del tuo look. Cosa metti tutti i giorni?
“Continuo a cambiare gusti: quando ero più piccola adoravo i colletti alla Peter Pan e i vestiti da principessa. Portavo solo gonne e odiavo i jeans. Ora mi piacciono cose più sportive o vintage. Ho cominciato anche a portare i jeans, ma solo quelli un po’ cadenti. Oppure i vestiti lunghi, stile anni Settanta.
E per una serata di gala?
“Se presento un film, cerco di adattare il mio stile alla storia: per Maleficient, ad esempio, ho scelto un vestito da principessa. Ma per le feste davvero importanti, come il ballo della scuola di quest’anno, voglio un vestito vintage”.
Un accessorio senza cui non usciresti?
“I miei anelli d’oro, senza mi sento nuda”.
C’è qualcosa che non usi perché ti sembra troppo adulto?
“Il rossetto. Qualche volta lo metto per shooting o premiere, ma non mi sento a mio agio. In generale non amo truccarmi, solo un pochini gli occhi”.
Questo mese compi 16 anni. Come festeggerai?
“Inviterò qualche amica a dormire a casa per poter restare alzate fino a tardi. Spero solo di non addormentarmi, come mi è già successo”.
Prenderai anche la patente?
“Si non vedo l’ora. A Los Angeles, dove abito, è fondamentale. Avrei già potuto avere il foglio rosa, ma non ho avuto tempo di studiare per l’esame teorico”.
Hai una diva preferita?
“Marilyn Monroe. La mia stanza è tappezzata di suoi poster. Ho fatto anche due servizi fotografici con lo stesso fotografo che l’ha ritratta nuda avvolta nelle lenzuola, Douglas Kirkland”.
Gli hai chiesto di rifare le stesse foto con te al posto di Marilyn?
“No, non adesso. Forse fra qualche anno”.

Pubblicato su Glamour

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