Come ti sei preparata per il ruolo di Aurora, futura Bella Addormentata che
interpreti in Maleficient?
“Riguardando il cartone di Disney per studiare
atteggiamenti e pose della principessa”.
Strano prendere ispirazione da un cartone animato?
“Sì, ma anche affascinate. Da bimba era il
mio personaggio preferito. Quando mi chiedevano cosa volevo fare da grande
rispondevo sempre la principessa. Ed è proprio quel che ho fatto…”
Passi spesso settimane sui set fra telecamere e celebrità. Poi torni alla
normalità di scuola, compiti e compagni. Difficile riadattarsi?
“No, la scuola mi piace e sono contenta di
ritrovare gli amici e passare del tempo con i miei coetanei”.
Devi spesso assentarti per seguire le riprese. Come fai a non restare
indietro rispetto agli altri?
“Sul set ho un’insegnate privata che mi aiuta
a tenermi in pari”.
Mai invidiato i tuoi coetanei che non lavorano?
“No, perché recitare non mi pesa: è troppo
divertente”.
Che effetto fa riguardare film in cui hai recitato da bambina?
“E’ come guardare un album di famiglia: mi
vedo crescere. Recentemente ne ho visto uno che ho girato a quattro anni. Non
avevo ancora potuto farlo perché contiene scene non adatte a un bambino”.
Quale consideri il tuo personaggio più interessante?
“Quello di Ginger and Rose. Avevo i
capelli rossi, vivevo negli anni ‘60 e parlavo con accento inglese: è la parte che
mi ha fatto sentire più diversa”.
Non sei mai andata a scuola di recitazione ma hai già le doti di un’attrice
matura. Da dove viene il tuo talento?
“Ho cominciato così presto che mi è sempre
sembrato naturale”.
Mai sentito il bisogno di chiedere consiglio?

Ti piacerebbe lavorare con lei?
“Molto, ma dovrebbe essere l’occasione
giusta, non una sceneggiatura qualsiasi”.
Quando hai smesso di sentirti solo la sua sorellina?
“Somewhere è stato lo spartiacque. Prima
tutti mi scambiavano per Dakota. Ora sono anche più alta e distinguerci è
ancora più facile”.
Come si è sentita Dakota quando l’hai superata anche in altezza?
“All’inizio le ha dato un po’ fastidio,
ora è contenta perché non posso più rubarle i vestiti”.
Che rapporto avete?
“Crescendo stiamo diventando amiche, oltre
che sorelle: facciamo sempre più cose insieme”.
Hai già condiviso il set con tante star. Capita ancora di emozionarti?
“Il primo giorno di riprese sono sempre un
po’ sovreccitata. Ma di solito riesco a sfruttare l’energia per concentrarmi
meglio. Quando ho incontrato Angelina ero emozionata, poi tutto si è
normalizzato”.
Un’attrice con cui ti piacerebbe lavorare?
“Cate Blanchett. E’ strano perché ho già
recitato in due film con lei: in Babel è mia madre e nel Curioso caso di
Benjamin Button sono lei più giovane. Ma in realtà non abbiamo mai lavorato
insieme sul set. Stessa cosa con Brad Pitt”.
Parlami del tuo look. Cosa metti tutti i giorni?
“Continuo a cambiare gusti: quando ero più
piccola adoravo i colletti alla Peter Pan e i vestiti da principessa. Portavo
solo gonne e odiavo i jeans. Ora mi piacciono cose più sportive o vintage. Ho
cominciato anche a portare i jeans, ma solo quelli un po’ cadenti. Oppure i
vestiti lunghi, stile anni Settanta.
E per una serata di gala?
“Se presento un film, cerco di adattare il
mio stile alla storia: per Maleficient, ad esempio, ho scelto un vestito da
principessa. Ma per le feste davvero importanti, come il ballo della scuola di
quest’anno, voglio un vestito vintage”.
Un accessorio senza cui non usciresti?
“I miei anelli d’oro, senza mi sento
nuda”.
C’è qualcosa che non usi perché ti sembra troppo adulto?
“Il rossetto. Qualche volta lo metto per
shooting o premiere, ma non mi sento a mio agio. In generale non amo truccarmi,
solo un pochini gli occhi”.
Questo mese compi 16 anni. Come festeggerai?
“Inviterò qualche amica a dormire a casa
per poter restare alzate fino a tardi. Spero solo di non addormentarmi, come mi
è già successo”.
Prenderai anche la patente?
“Si non vedo l’ora. A Los Angeles, dove
abito, è fondamentale. Avrei già potuto avere il foglio rosa, ma non ho avuto
tempo di studiare per l’esame teorico”.
Hai una diva preferita?
“Marilyn Monroe. La mia stanza è
tappezzata di suoi poster. Ho fatto anche due servizi fotografici con lo stesso
fotografo che l’ha ritratta nuda avvolta nelle lenzuola, Douglas Kirkland”.
Gli hai chiesto di rifare le stesse foto con te al posto di Marilyn?
“No, non adesso. Forse fra qualche anno”.
Pubblicato su Glamour
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