“Sono in un momento di transizione:
dall’essere un esocannibale che si ciba dei suoi nemici, mi sto trasformando in
endocannibale che mangia gli amici”.
Devendra Banhart è famoso per le atmosfere
surreali delle sue musiche, spesso composte da testi stravaganti scanditi da
ritmi meticci. Una canzone del nuovo album Mala, ad esempio, racconta di una
suora del tredicesimo secolo che abbandona il convento di clausura per
diventare una VJ di MTV e diffondere il suo messaggio mistico in televisione.
Un’altra è uno sfottò antiromantico in cui un uomo risponde alle dichiarazioni
d’amore della sua donna ricordandole con sarcasmo quanto la tratta male.
Non sorprende quindi che una conversazione
con il cantante venezuelo-americano sia ricca di paradossi.