L’odore si sente già uscendo da Dakota City
sulla highway verso la zona industriale. Rugginoso e dolciastro. Oltrepassate
le porte girevoli e una volta entrati nella reception della Tyson, il più
grande mattatoio del mondo - 400 manzi uccisi e squartati ogni ora - l’odore
del sangue inonda il cervello e ti fa vedere tutto rosso. Anche se tutto è
bianco, e dal di fuori l’impianto potrebbe essere un’immensa fabbrica di
frigoriferi. Impossibile entrare alla Tyson, è la Fort Knox della bistecca. Un
simbolo troppo forte che potrebbe fare gola soprattutto agli animalisti, che
nutrono un odio bestiale per questa catena di sgozzaggio, raccontata in Fast Food Nation da Eric Schlosser, che
riuscì a introdursi nell’impianto grazie a un operaio messicano il quale voleva
denunciare il “backstage” dell’hamburger, le condizioni di lavoro, il più
pericoloso e malpagato della catena alimentare americana.
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lunedì 12 settembre 2016
Nel granaio d'America cresce il dissenso agrario
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