Finora Blake Lively era stata oggetto di pettegolezzi soltanto nella serie tv che l’ha resa famosa, ma da quando esce con Leonardo DiCaprio è finita nel mirino...
Pubblicato su Io Donna:
La regina della serie Gossip Girl è diventata oggetto di gossip anche nel mondo reale. Sul set Blake Lively è la protagonista principale dei pettegolezzi narrati nel telefilm cult fra i teenagers americani. Ma da quando ha cominciato a flirtare con Leonardo DiCaprio, la vita dell’attrice ventitreenne è diventata molto simile a quella dello schermo, con centinaia di occhi puntati alla ricerca di un indizio che possa ufficializzare la love story più calda dell’estate. Di cui Lively, però, si guarda bene dal parlare durante il nostro incontro in un albergo di New York. L’eroina di Lanterna Verde, nuovo adattamento cinematografico del celebre fumetto della DC Comics, preferisce infatti sbandierare un altro amore, quello per la buona tavola. Una passione confermata dal recente viaggio europeo, fatto in compagnia di DiCaprio e scandito da numerose tappe in ristoranti per gourmand.
Con il suo entusiasmo per il buon cibo e le cene in famiglia, dal vivo Lively mostra un lato del suo carattere diametralmente opposto a quello del personaggio che l’ha resa una diva negli Stati Uniti: mentre per la protagonista del telefilm sulle vite dei ricchi rampolli dell’Upper East Side, uscire tutte le sere è un dovere e non metter mai piede in cucina un vanto, Lively adora restare a casa a preparare cene per gli amici.
La tradizione della tavola conviviale non è molto diffusa negli Stati Uniti. Da dove viene questa passione?
“L’ho assorbita in famiglia. Vengo dalla Georgia, nel sud degli Stati Uniti. Contrariamente a quello che pensano in molti, dalle nostre parti la cucina è molto importante. In casa la tavola è sempre stata il fulcro attorno al quale tutti gravitano. Oltre ad essere molto golosa, adoro questa dimensione sociale del cibo”.
Ha mai pensato di aprire un ristorante?
“Ci penso spesso e credo che in futuro finirò col farlo. Ho già fatto un corso al Cordon Bleu di Parigi e per il mio compleanno ho chiesto di passare la giornata nella cucina di Per Sé [uno dei ristoranti italiani più esclusivi di New York, ndr]. Ho lavorato tutto il giorno con il cuoco responsabile dei dolci. La sera ero terrorizzata, e ho passato la cena ad osservare le facce dei clienti che ordinavano i dessert per capire se gli piacevano”.
Le è mai capitato di doversi mettere a dieta?
“Da questo punto di vista sono davvero fortunata. Per ora ho un metabolismo che brucia tutto quello che riesco a mangisare. Cerco di frequentare la palestra, ma senza convinzione: vado tre volte in una settimana, e poi smetto. All’inizio del mese sono sempre piena di buoni propositi, ma poi mi faccio travolgere dagli impegni e per lo sport non rimane più tempo. L’unico periodo in cui mi sono allenata costantemente è stato sul set di Lanterna Verde. Ho dovuto girare delle scene in cui rimanevo sospesa in aria per ore, attaccata a un braccio giroscopico. La prima volta che sono scesa da quell’attrezzo ero così indolenzita che ho dovuto cominciare esercitarmi per forza, altrimenti non sarei arrivata alla fine delle riprese”.
Nel film lei è Carol Ferris, boss e fiamma di Lanterna Verde. Conosceva il fumetto prima di ottenere la parte?
“No, ma i film sui supereroi mi sono sempre piaciuti. E quando mi hanno proposto la parte mi ha incuriosito che nella trama sia spesso Carol a salvare Lanterna Verde, anziché il contrario. E’ un modo diverso di raccontare una storia”.
Il fumetto continua con Carol che si trasforma in un supereroe cattivo che lotta contro Lanterna Verde. Sarebbe disposta a fare quella parte in un secondo episodio del film?
“Certo, se il film avrà successo e mi chiedessero di fare una continuazione sarei disponibile”.
Perché nel film ha cambiato il biondo naturale dei suoi capelli in castano?
“Vedermi con un look diverso dal solito mi aiuta a calarmi in un personaggio, altrimenti mi sento falsa. I capelli sono come la coperta di Linus per me. E poi volevo rispettare al massimo le sembianze dalla Carol originale, per evitare una rivolta fra i fan del fumetto. Abbiamo provato quattordici tinte prima di trovare quella giusta”.
Sia i genitori che i suoi quattro fratelli maggiori lavorano o hanno lavorato nel mondo dello spettacolo, come è stato crescere in una famiglia così?
“Mi ha aiutato fin da subito a smitizzare il ruolo dell’attrice e l’importanza della fama. Ho imparato a considerarlo semplicemente un lavoro come tanti altri. Quando ho cominciato a recitare ho mantenuto la mia vita normale, facendo attenzione a tener ben separati il personaggio pubblico da quello privato”.
Ha mai studiato recitazione?
“Non formalmente, ma i miei genitori insegnavano recitazione quando ero piccola e, non potendo permettersi una baby-sitter, mi portavano sempre con loro ad assistere alle lezioni. Sono cresciuta assorbendo il mestiere e la prima volta che mi sono trovata sul palcoscenico sapevo già cosa fare”.
Ultimamente sta diventando anche una musa ispiratrice per designer come Karl Lagerfeld.
“Ho sempre amato i vestiti e la moda. Ritrovarmi nell’atelier di Lagerfeld a Parigi a commentare con lui la sua ultima collezione per me è un sogno, la vera ricompensa per l’impegno sul set”.
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