lunedì 31 marzo 2014

Tre giorni nella Hipsterland di Williamsburg, NYC


Il Williamsburg bridge sull'East river (foto Corbis)


Quando si dice New York, generalmente si pensa Manhattan, da sempre fulcro della Grande Mela. Da qualche tempo, però, il baricentro dinamico e creativo della città ha cominciato a spostarsi più a Est, nel quartiere di Brooklyn. E in particolare nella zona di Williamsburg, che sorge all’ombra del ponte omonimo. Quando loft e laboratori a buon mercato si sono esauriti a Manhattan, la scena artistica e musicale più effervescente si è trasferita oltre il fiume, trasformando questo ex-distretto industriale in un concentrato di boutique alternative, ristoranti per gourmand e locali hipster. Ecco qualche suggerimento per esplorare la zona in un fine settimana, fingendo di essere di casa.



VENERDI’
Si parte da Bedford Avenue, scendendo alla stessa fermata sulla linea L della metropolitana che ci lascia nel cuore pulsante della zona. Per cominciare bene la giornata consiglio una colazione da Bakeri (150 Whyte av), caffè svedese dall’ambiente intimo e i dolci fatti in casa o
Il ristorante Juliette
da Blue Bottle (160 Berry St), per provare il loro famoso caffè filtrato. Poi si possono fare quattro passi lungo Bedford Avenue, arteria principale del quartiere, per esplorare negozietti e boutique indipendenti che pullulano da queste parti: c’è Catbird, con gioielli e pezzi unici che uniscono un tocco di classe francese allo stile newyorkese (al 219). Pinkyotto, per abbigliamento da donna edgy ma elegante (al 204). E Amarcord, per una selezione di articoli di moda vintage (al 233). Poi c’è il Mini Mall (al 218), su cui affacciano una serie di negozi sfiziosi fra cui Spoonbill&Sugartown Book, regno di libri d’arte rari e curiosi. Per pranzo le opzioni abbondano: ci sono le insalatone di Fabiane (142 N5th St), gli hamburger di DuMont (432 Bedford av), le omelette francesi di Juliette (135, N5th St.) o le arepas venezuelane di Caracas (291 Grand St), sorta di panino fatto di polenta e ripieno di carne, pesce, formaggio o verdura. Il pomeriggio, dopo una visita all’imperdibile Beacon’s Closet (88 N11th St), uno dei negozi dell’usato più famosi di New York, ci
Foto Tipsimages
si può rilassare con una visita alla Brooklyn Brewery (79 North 11th St.), dove si può osservare il processo di distillazione dell’omonima birra e assaggiare direttamente il prodotto finale. Arrivati all’ora dell’aperitivo, non resta che dirigersi all’Hotel Delmano (82 Berry St) per mescolarsi con la fauna locale di hipster. Non lasciatevi ingannare dal nome, però. Questo posto è un bar arredato in stile anni Trenta dove servono cocktail raffinati. Per cena, infine, le opzioni abbondano: se vi piace il barbecue americano c’è Fette Sau (354 Metropolitan av). Situato in una sorta di hangar ristrutturato (très Brooklyn) si compra la carne al peso e ci si siede in una delle lunghe tavolate comuni. Oppure Bozu (296 Grand St),versione giapponese di tapas-bar che rappresenta un’alternativa al classico sushi. O la Esquina (255 Whyte av), che offre cucina messicana di qualità servita all’interno del tipico diner americano in alluminio stile anni ’50.


SABATO
Nel weekend Williamsburg diventa il regno della bancarella e del mercatino bric-à-brac: tempo permettendo, Bedford Av si riempie di postazioni improvvisate che vendono di tutto: dischi, magliette, soprammobili e occhiali. Ma ci sono anche due location più ufficiali adibite a mercati delle pulci: il Brooklyn Flea (che fino a fine marzo si svolge al chiuso, al 80 North 5th st. Poi si trasferisce
Foto Tipsimages
all’aperto, su Kent Av all’angolo con North 7th st); e l’Artist&Fleas (70 North 7th st). Poi c’è Junk, negozio di cianfrusaglie e modernariato (197 North 9th). Se siete stufi del caffè americano e vi è venuta voglia di un buon espresso, potete fermarvi da Oslo (328 Bedford Av). Per pranzo, invece, consiglio una puntatina da Marlow&Sons (81 Broadway). Nel retro di questa drogheria che vende prodotti da forno e cibi in scatola c’è un ristorante che offre ottimi piatti ispirati alla cucina New Americana. Nel pomeriggio si può passeggiare lungo il fiume e visitare il Bushwick Inlet Park, giardino affacciato sull’acqua con vista su Manhattan (Kent Av. Fra N7th st e N 10th st). Da qui parte anche un traghetto (East River Ferry, fermata sul fiume, alla fine di North 6th St.) che porta a Downtown Manhattan e a Dumbo. Il panorama vale una gita: si passa sotto tre ponti bellissimi (Williamsburg, Manhattan e Brooklyn) e si gode lo skyline del distretto finanziario visto dall’acqua. Al rientro a Williamsburg potete trattarvi con un aperitivo al Maison Premiere, oyster bar dove gustare freschissimi molluschi dell’Atlantico. L'ambiente è molto elegante e i camerieri sono vestiti con cravatte e redingote. Per cena, se volete stuzzicarvi con gusti inusuali, Kinfolk Studio (90 Wythe Av) è quel che fa per voi: offre specialità scandinave riviste e corrette: aspettatevi aringhe, radici e sapori forti. Se invece cercate qualcosa di più tradizionale, potete provare Peter Luger (178 Broadway), la steak house più famosa della città. Se vi restano ancora energie, Williamsburg è rinomata per i locali dove si ascolta musica dal vivo: questi gli indirizzi migliori: Music Hall of Williamsburg, Knitting Factory, Pete’s Candy Store, Union Pool.

DOMENICA
Foto Corbis
Williamsburg è famosa per i graffiti e scovarli può essere una buona scusa per esplorare la zona. Difficile indicare una via precisa perché le location cambiano in continuazione, ma di solito si concentrano nella zona vicina al fiume, sulle facciate dei depositi e delle ex officine industriali. Il modo migliore per muoversi è quello di affittare una bici con il sistema di bike-sharing: ci sono molte piste ciclabili e le stazioni dove affittare le bici sono dappertutto. Dopo una pedalata ci si può concedere qualche peccato di gola. Vale quindi la pena visitare la fabbrica cioccolato dei Mast Brothers (111 N3rd St), aperta da due fratelli che hanno creato uno spazio in cui è possibile gustare dell’ottimo cioccolato artigianale osservando il processo di trasformazione dei semi di cacao. All’ora di pranzo si può fare un brunch al Cafe Mogador (133 Whyte av.), ristorante marocchino arredato con legno riciclato, ferro battuto e


piastrelle colorate del Maghreb. Oltre alle classiche uova, il menù offre specialità marocchine, fra cui un delizioso tagine di agnello con prugne e albicocche. Nel pomeriggio resta ancora qualche ora per una visita al mitico negozio di dischi, Rough Trade (64 N9th st), da Pilgrim (68 N3 st), negozio di surf che offre anche un’interessante linea di abbigliamento unisex e da Kay D. Utility (230 Grand St), per abbigliamento da uomo ispirato al lavoro artigianale: vestiti di classe ma fatti per durare. Infine non resta che provare l’ebbrezza di una partita al gioco americano per eccellenza: il bowling. Oltre misurarsi con i birilli, al Brooklyn Bowl (61 Whyte av) si può ascoltare buona musica e bere un bicchiere.Arrivata l’ora di cena, non mancano i ristoranti da esplorare: per chi ama sperimentare c’è Samurai Mama (205 Grand St), giapponese specializzato in udon noodle, pasta tradizionale simile agli spaghetti ma servita in umido. Per chi invece comincia ad avere nostalgia di casa c’è Aurora (70 Grand St), vero ristorante di cucina italiana.


Pubblicato su Io Donna

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