mercoledì 19 ottobre 2011

Dalla Svezia arriva il riciclo creativo per il guardaroba

Pubblicato su Vogue:
La Svezia non ha una tradizione culinaria famosa ma quando si tratta di cucinare vestititi al posto di cibi, gli svedesi sanno collezionare ricette per tutti i gusti. Dai jeans bolliti col caffè alle magliette seppellite sottoterra, il ricettario di Fashion Manifesto contiene decine di suggerimenti per reinventare il proprio guardaroba. Stanche di continuare a stipare gli armadi con nuovi acquisti, le autrici Sofia Hedström e Anna Schori si sono messe alla ricerca di modi per trasformarli senza comprare nulla. E hanno scopeto decine di persone nel mondo che riadattano gli abiti, creando stili originali. Una donna siberiana, ad esempio, ha imparato a reinventare i suoi capi dalla madre, che d’estate tagliava gli stivali per trasformarli in sandali. Oltre alle calzature, oggi la donna seppellisce le magliette per invecchiarle, ispirandosi a una tradizione della scuola inglese di Eton, dove gli studenti lasciano le scarpe nuove sotto terra una notte per dare l’impressione di averle sempre avute. Un barista newyorkese, invece, ha pensato di personalizzare i suoi jeans facendoli bollire con la sostanza con cui lavora tutti i giorni: la polvere di caffè. I pantaloni acquistano così una patina marrone che gli da subito un’aria vintage. Da poco pubblicato in Scandinavia, e in uscita per Natale in UK, Fashion Manifesto ha una grafica ispirata ai vecchi manuali di economia domestica e propone modi semplici per riutilizzare i vestiti di cui ci siamo stufati. Con le giuste istruzioni, chiunque può fare dei pantaloni da una camicia, o trasformare maglioni in scaldamuscoli. “Riadattare i vestiti con le proprie mani li fa apprezzare di più”, assicura Schori. “E per farlo non bisogna essere sarti professionisti”. Oltre ai suggerimenti per personalizzare il guardaroba, il libro racconta l’esperienza di Hedström, che ha fatto una dieta da shopping per un anno, affidandosi solo a metodi faidate per rinnovare il guardaroba. “L’esperimento mi ha reso più creativa e sicura di voler pochi capi, ma di qualità”. Attraverso interviste a stilisti ed esperti del settore, Fashion Manifesto analizza anche il rapporto fra consumatori e moda. Ne traspare un atteggiamento spesso bulimico nel modo in cui l’abbigliamento è consumato: oggi le statistiche indicano che ogni capo è usato solo sei volte prima di essere abbandonato. “In Svezia esiste addirittura una tradizione chiamata Friday Night Top”, dice Hedström. “Ogni venerdì dopo il lavoro, le donne vanno a caccia di vestiti da indossare la sera stessa in feste ideate apposta per sfoggiare i nuovi acquisti”. Alla lunga, però, questo modo compulsivo di comprare rischia di togliere valore e significato ai capi, come sottolineano alcuni protagonisti dell’alta moda. “Astenersi per un periodo dal comprare vestiti ci costringe a pensare di più a come indossare quelli che abbiamo”, afferma Vivianne Westwood nel libro. “Scegliere con attenzione ciò che compro e trattare con cura i vestiti in modo da farli durare più a lungo sono diventati il mio mantra”.

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