
“E’ lo stesso tema affrontato più di
quarant’anni fa con il progetto del Pompidou di Parigi”, dice Piano durante una
visita al cantiere della nuova sede. “Aprire a tutti la cultura con la C
minuscola”.
Il Whitney Museum è specializzato in arte
americana moderna e contemporanea e possiede una delle più grandi collezioni
del paese. Ma gli spazi ridotti dell’edificio di Breuer nell’Upper East Side
costringono il museo a tenere la maggior parte delle opere in depositi.
Per questo, il Whitney ha chiesto all’architetto genovese di costruire una sede più grande in un appezzamento di terra stretto fra l’Hudson River e la High Line, il giardino sopraelevato che collega il Meatpacking a Chelsea. Al termine dei lavori, il nuovo museo offrirà 1600 metri quadri di spazi espositivi in più rispetto allo storico edificio di Breuer, che sarà rilevato dal Metropolitan Museum.
Per questo, il Whitney ha chiesto all’architetto genovese di costruire una sede più grande in un appezzamento di terra stretto fra l’Hudson River e la High Line, il giardino sopraelevato che collega il Meatpacking a Chelsea. Al termine dei lavori, il nuovo museo offrirà 1600 metri quadri di spazi espositivi in più rispetto allo storico edificio di Breuer, che sarà rilevato dal Metropolitan Museum.
Piano descrive la sede in costruzione come
“un monolite sollevato da terra che evita d’impossessarsi della strada”. Il
pianterreno è aperto al pubblico, come una piazza. Sopra fluttuano le gallerie
espositive, quattro piani di loft senza colonne, con finestre dal pavimento al
soffitto. E ogni galleria è dotata di un’ampia terrazza che proietta i visitatori
verso la città.
“Sarà come una stratigrafia urbana, che a
ogni piano offre la possibilità di scoprire New York da una prospettiva
diversa”, spiega l’architetto.
Il design è arioso e leggero, meno
impositivo di quello di Breuer, tanto che alcuni critici l’hanno definito
scialbo. Ma questo, secondo Piano, non è un difetto.
“E’ un edificio semplice che dà priorità
all’arte e all’integrazione con la comunità”.
La location scelta dal Whitney è resa più
interessante dalla vicinanza con la High Line: la parte nord del museo chiude
un’estremità della sopraelevata e il museo potrebbe diventare un polo
d‘attrazione per le migliaia di persone che ogni anno la visitano. Il Whitney
ha già in programma di sfruttare la facciata che dà sulla passeggiata per proiettare
opere visibili dall’esterno.
Oltre a offrire luce e vista sull’acqua,
la vicinanza al fiume Hudson ha anche costretto l’architetto genovese a fare i
conti con il meteo. Durante l’uragano Sandy il cantiere è stato sommerso,
evidenziando la necessità di prendere precauzioni. Al posto di essere relegate
sottoterra, come in altri musei, i depositi temporanei delle opere saranno al
quinto piano. Gli ingressi saranno impermeabilizzati, così come i vetri e le
fondamenta. E ci sarà un sistema di barriere smontabili che copre il perimetro
dell’edificio.
Pubblicato su Casa Vogue
Nessun commento:
Posta un commento