giovedì 12 marzo 2015

Le banche USA fanno guerra ai venditori di fumo

Photo by Benjamin Rasmussen/NYT/Contrasto
Affari a gonfie vele negli Stati dove la vendita della marijuana è libera. Ma niente conti correnti per chi ha aperto negozi: non si accettano banconote "profumate di erba".


Dylan Donaldson è nervoso. È accompagnato da due guardie armate fino ai denti e, come ogni settimana da quando ha aperto un dispensario di marijuana, è il giorno in cui deve trasportare la merce scottante dal suo negozio a un deposito segreto in mezzo alle Rocky Mountains. Ogni volta cerca di usare una macchina diversa, mandando la sua auto su un tragitto alternativo per ingannare possibili malintenzionati. Da quando la marijuana è stata legalizzata nello Stato del Colorado, però, la merce scottante non è più l’erba ma i contanti che questa genera. I soldi guadagnati con la marijuana, infatti, puzzano troppo per le banche americane che si rifiutano di aprire conti correnti a chiunque faccia affari con la cannabis, costringendo gli imprenditori a imboscare montagne di cash.

mercoledì 25 febbraio 2015

Alain-Fabien Delon: Playboy DNA


E' attore come il padre-leggenda, e modello come la madre. A 20 anni, ormai è abituato a essere "figlio di". Anche se, ci racconta, i rapporti con "faccia d'angelo" hanno attraversato più di un momento di crisi. 
Difficilmente Alain-Fabien Delon avrebbe potuto seguire più da vicino le orme dei genitori. L’ultimo discendente del divo del cinema francese e dell’ex modella olandese Rosalie van Breemen sta muovendo i primi passi davanti alle cineprese e sulle passerelle di moda. Dopo qualche cameo in progetti minori, un film col regista francese Yann Gonzalez e una stagione di sfilate per Gucci, è ancora presto per dire se, dietro lo sguardo penetrante e i lineamenti fini, si nasconda un vero talento.

giovedì 19 febbraio 2015

Lo strano mercato dell'arte contemporanea

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Miss ko2 dell'artista Takashi Murakami
E' uno dei più opaci al mondo. Tutti lo seguono ma nessuno ne comprende veramente i meccanismi. E solo in pochi ci guadagnano. L’economista Don Thompson analizza il mercato dell'arte contemporanea, spiegando perché oggi i prezzi siano arrivati a contare più delle opere stesse.

Nel 1997 l’artista giapponese Takashi Murakami crea un’opera intitolata Miss Ko2. E’ una scultura di una cameriera in minigonna dai grandi occhi azzurri e i seni prorompenti, alta un metro e ottanta, in fibra di vetro, ispirata alla cultura dei manga e degli anime. Il lavoro è prodotto in quattro esemplari e viene inizialmente venduto per 19.500 dollari. Sei anni dopo, Miss Ko2 è battuta all’asta nella sede newyorkese di Christie’s per 567.000 dollari. E nel 2010 è rivenduta durante un’asta di Phillips de Pury per 6,8 milioni di dollari al collezionista di origini israeliane Jose Mugrabi.

mercoledì 11 febbraio 2015

Il re del tweet che siede in Vaticano

Qualche giorno fa Papa Francesco ha ammesso di essere un disatro col computer. Durante un collegamento web con dei ragazzi disabili, il Pontefice ha confessato: "Sono un 'tronco' con il computer", aggiungendo poi "Che vergogna!". Nonostante questo Francesco è ritenuto un vero mago dei social network. Siamo entrati in Vaticano per scoprire i segreti di questo successo.

Ascolta il servizio audio:



giovedì 5 febbraio 2015

Gli artigiani del fuoripista


Photo by Martin Wabel
Viaggio nel laboratorio della Birdos, versione svizzera di un garage da startup che ha poco a che vedere con computer e new economy e molto a che fare con la neve fresca


Il laboratorio della Birdos è la versione svizzera di un garage da startup: una stanza al pianterreno di un vecchio chalet di pietra e legno nel centro di Andermatt, a un passo dal San Gottardo. Fuori non c’è insegna, e l’unico indizio di quel che succede all’interno è un vecchio paio di sci dal profilo tozzo, appeso sopra la porta d’ingresso. Sono sci da freeride, larghi al piede e fatti per galleggiare in neve fresca. Quella di preferire il fuoripista ai percorsi tracciati è una tendenza che viene dagli Stati Uniti, ma ultimamente ha preso piede anche nella vecchia Europa, dove le piste sono sempre più affollate e gli impianti sempre più cari.
Birdos non è certo l’unico produttore di questo genere di sci. Ma è uno dei pochi ad aver mantenuto lo spirito contagioso di chi ama condividere una passione ed è disposto ad aprire la sua officina, mostrandoci come si crea uno sci dall’inizio alla fine.

venerdì 12 dicembre 2014

Swagger e sensualità, Nicki Minaj spiega le chiavi del suo successo

La cantante di origini caraibiche ha saputo sfruttare gli atout tradizionalmente usati dai colleghi maschi come Jay Z e Dr Dre

Nicki Minaj ha un obiettivo preciso in testa e una tabella di marcia serrata per raggiungerlo: la rapper newyorkese vuole guadagnare 500 milioni di dollari e lasciare un’impronta indelebile nel mondo della musica. Tutto entro quattro anni. Per poi ritirarsi a fare la mamma a tempo pieno.
“Mi sono data un limite temporale per prendermi le mie soddisfazioni professionali”, dice la cantante 32enne al telefono dalla sua casa di Los Angeles. “Non voglio lavorare tutta la vita senza mai provare le gioie di una famiglia”.
La cantante originaria di Trinidad e Tobago, autrice di hit come Anaconda, Super Bass e Starships, non ha mai fatto segreto delle sue ambizioni. E non è affatto lontana dal realizzarle. Ha avuto un’ascesa fulminea, anche secondo gli standard warholiani del termine, grazie a una miscela di talento musicale, sensualità e arroganza, che l’hanno trasformata in pochi anni nella donna più influente della storia dell’hip hop.

mercoledì 3 dicembre 2014

Soko, l'artista francese esprime le sue insicurezze attraverso la musica

Photo by Eric Guillemain
Ci è voluto un vero attacco di panico perché la musicista francese Stéphanie Sokolinski, in arte Soko, smettesse di vivere come una nomade, rimbalzando da un divano all’altro fra le case dei suoi amici di Los Angeles. La promettente cantante-attrice, autrice di hit come We might be dead by tomorrow e nuovo volto del cinema francese, aveva appena finito di scattare le foto per questo servizio e si trovava su un taxi che avrebbe dovuto riportarla a casa. “Dove andiamo?”, le aveva chiesto l’autista. Ma la semplice domanda ha scatenato una reazione incontrollata, lasciandola in lacrime e incapace di rispondere.
“Il tassista è stato gentilissimo, ascoltando il mio sfogo sul non avere casa e aspettando pazientemente che qualche amico rispondesse al telefono per offrirmi un letto”, ricorda l’artista 28enne dal suo nuovo appartamento di Beachwood Canyon, quartiere di Los Angeles fra le colline di Hollywood. “Ma è stato un segnale che la situazione doveva cambiare in fretta. Sette anni senza un tetto mi hanno messo a dura prova”.

giovedì 27 novembre 2014

Florence’s Barbaric Version of Soccer Is the Original Extreme Sport





Florence, Italy, is largely regarded as the cradle of the Renaissance. And while the city is best known for its artistic contributions to the world, few are aware that it is also the birthplace of soccer. However, the soccer of 15th-century Florence was rather barbaric in nature. They called it calcio storico, and despite the bloodshed it incurs, locals still play it to this day.

I was assistant producer on this video produced by Vocativ

martedì 18 novembre 2014

Jack Larsen, pioniere del design etnico


Foto by Carlotta Manaigo
In quest’epoca postmoderna e globalizzata sembra quasi difficile ricordare quando i tessuti di design etnico rappresentavano una novità. Questa amnesia collettiva è frutto di una mentalità cosmopolita che deve tanto al genio di Jack Lenor Larsen.
Fu il tessitore di Seattle il primo a commercializzare nel mercato occidentale degli anni Cinquanta i batik africani e gli ikat asiatici, un tempo conosciuti solo da pochi esploratori e giramondo.
“Ho studiato architettura ed etnografia culturale, ma fu un misto di curiosità, imprenditorialità e tempismo a spingermi a viaggiare alla ricerca di nuovi tessuti”, ricorda Larsen dal suo buen retiro negli Hamptons.
Trent’anni fa il designer 87enne si fece costruire qui una villa ispirata a un tempio shintoista giapponese, cultura cui si sente molto vicino. Un tempo era un rifugio estivo dove scappare quando il caldo nel suo appartamento di New York diventava insopportabile. Oggi è diventata la sua dimora principale, che raccoglie le sue collezioni (di tessuti, di artigianato e di sculture) ed è parzialmente aperta al pubblico.

venerdì 14 novembre 2014

The Vatican goes to great lengths to share the word of God on social media



Pope Francis is a verified social media saint. First off, his Twitter handle, @Pontifex, is the most retweeted account in the world (yes, that includes @KimKardashian). In fact, the pope’s tweets are so sacred that he has an entire social media team dedicated to maintaining his page. Now his social strategists have launched a papal news aggregation site, News.va. Oh, and of course they’re updating the pope’s app to bring the words of the Holy Father straight to Catholics’ smartphones. Basically, Francis, with some help, is winning the Internet right now.

I was assistant producer on this video produced by Vocativ for MSNBC