sabato 7 maggio 2011

A scuola da Marina Abramovic

L'artista ha comprato una scuola di tennis abbandonata dove darà vita al suo istituto per la conservazione e lo sviluppo delle Performing Arts.

Pubblicato su Casa Vogue:
La scritta che campeggia sulla facciata dice Tennis Academy, ma le imponenti colonne di legno bianco ricordano quelle di una chiesa. E la temperatura all’interno della palazzina di mattoni fa pensare ad una cella frigorifera.

lunedì 25 aprile 2011

Usa, dove il mare si mangia le dune di sabbia


Pubblicato su Casa Vogue:
Pur di conquistarsi un posto sul lungomare della località più esclusiva dell’estate newyorkese, Billy Joel fece spallucce quando nel 2007 fu avvertito del pericolo che la villa che stava comprando sulla spiaggia di Sagaponack potesse essere inghiottita dal mare nel giro di pochi anni.

lunedì 18 aprile 2011

Tom Sachs, creatività ordinata fino all'ultima vite

Sachs nel suo studio (foto S. Howe)


Pubblicato su Casa Vogue:
Dall’esterno, lo studio newyorkese dello scultore Tom Sachs sembra un’officina anonima, con una grata di ferro battuto che difende il piccolo ingresso al piano terra di un vecchio palazzo di SoHo. Varcata la soglia, però, l’eccentricità del posto colpisce l’occhio: i visitatori sono accolti da un mezzobusto di Dart Vader e ricevono una targhetta adesiva da applicare al petto con nome e foto, incorniciati dai simboli della Nasa e del governo americano.

giovedì 7 aprile 2011

Arte, quando la passione conta più dei mezzi


Herb e Dorothy Vogel con un'opera di Richard Tuttle
Pubblicato su Uomo Vogue: 
Se pensate che per diventare importanti collezionisti d’arte occorra per forza avere un portafogli gonfio e un’educazione raffinata, la storia di Herbert e Dorothy Vogel vi sorprenderà: un postino e una bibliotecaria che, oltre a gatti, pesci e tartarughe, sono riusciti ad ammassare nel loro bilocale di Manhattan una delle più vaste collezioni d’arte contemporanea del mondo.

venerdì 1 aprile 2011

Cervelli al Rientro

Partirti per curiosità, non per disperazione. E poi tornati. Ma cosa aspetta i cervelli che rientrano in Italia?

Pubblicato su Uomo Vogue:
“I giovani devono partire, ma per curiosità non per disperazione. E poi devono tornare”. Così l’architetto Renzo Piano consigliava a chi, in una recente intervista, gli chiedeva se fosse preferibile restare in Italia o andarsene.

lunedì 28 marzo 2011

Conservatori italiani hanno in mano l'arte Usa


Giacomo Chiari del Getty Conservation Institute
Pubblicato su Uomo Vogue:

Hanno studiato chimica e usano strumenti che sembrano usciti da film di fantascienza. Ma lavorano nel campo dell’arte e applicano le loro tecniche a vestigia del passato. Sono gli scienziati della conservazione, che con le loro analisi aiutano i restauratori a prendersi cura dei nostri patrimoni culturali.

giovedì 17 marzo 2011

I Tesori Nascosti di Philippe Halsman


Pubblicato su Vogue:
“Chiunque può fotografare, ma pochi sono in grado di catturare l’essenza di una persona”. Rivelare l’anima dei soggetti ritratti, abbattendo la maschera che spesso ne nasconde la vera natura è sempre stato l’obiettivo principale di Philippe Halsman, uno dei maggiori esperti in ritratti della storia della fotografia.

martedì 8 marzo 2011

Bartocci Does Dallas



Il superbowl è l’evento sportivo più seguito di tutti gli Stati Uniti. I biglietti sono carissimi e introvabili, ma quest’anno un tifoso italiano ha fatto l’impensabile: partito da NY senza biglietto, è riuscito a vedere la partita a bordo campo.
Servizio trasmesso su SkySport24

domenica 27 febbraio 2011

Beaufoy, quando l'action movie diventa immobile


Pubblicato su Uomo Vogue: 
Quando lo sceneggiatore inglese Simon Beaufoy ha capito che trasformare in un film la storia di Aron Ralston era l’equivalente cinematografico di una missione impossibile, ha cominciato davvero ad interessarsi al progetto.

venerdì 25 febbraio 2011

David Seidler, il re della sceneggiatura


Pubblicato su Uomo Vogue:
Quando Elizabeth Bowes-Lyon ordinò a David Seidler di attendere la sua morte prima di raccontare in un film la storia di come suo marito, re Giorgio VI, fosse riuscito a superare l’acuta forma di balbuzie di cui soffriva prima di ereditare la corona, lo sceneggiatore obbedì.