mercoledì 26 giugno 2013

Chi porta l'arte fuori dai musei

Cecilia Alemani non ha cominciato la sua carriera di curatrice con la missione di portare l’arte fuori da musei e gallerie. Da quando, però, è diventata responsabile del programma artistico della High Line, famoso parco sopraelevato di Manhattan, e dei progetti speciali di Frieze New York, la curatrice milanese si è trovata di colpo ad essere una delle committenti d’arte pubblica più potenti della Grande Mela.
“Portare la creatività fuori dai luoghi tradizionali, aprendo l’arte a un pubblico eterogeneo è un esercizio affascinante”, dice Alemani. “E sentire gente comune che discute un’opera è gratificante quanto ricevere critiche positive dagli addetti ai lavori”.

venerdì 21 giugno 2013

Angela Lindvall: "Yoga e figli sono il mio segreto"


Cresciuta nei grandi spazi del Midwest, Angela Lindvall da giovanissima ha sognato di usare la sua fama di top model per salvare il mondo. Ma poi si è resa conto che la vera felicità era dentro di lei, bastava liberarla

Appena si siede al tavolo del caffè di Manhattan dove abbiamo appuntamento, appare subito chiaro che Angela Lindvall sta vivendo una trasformazione in cui il risveglio spirituale conta più di qualsiasi altra cosa. La modella trentaquattrenne, che è stata testimonial delle principali Maison di moda, si presenta vestita tutta di nero, con jeans, stivali e maglietta scollata. Ma le sue parole grondano di energia di tutt'altro colore: autocoscienza, potere del respiro, vivere nel presente. Sembra di sentire parlare un'insegnante di yoga, titolo che, infatti, Angela ha conseguito da poco. Kundalini, per la precisione, tipo di yoga purificante che ha cominciato a praticare in seguito a una tragedia familiare. Cresciuta nelle praterie del Midwest americano «senza neanche sapere che cosa fosse la moda», Angela Lindvall inizia a lavorare come modella a 16 anni, quando il padre la costringe ad accompagnare la sorella a un concorso e viene notata da un talent scout di un'importante agenzia di New York.

martedì 4 giugno 2013

Al liceo della moda di New York


Foto di Anna Schori
“Tenete la testa alta e guardate dritte davanti a voi”, ordina l’insegnante di ginnastica alle allieve riunite nella palestra della High School of Fashion Industries di New York. Sembrano istruzioni per camminare in equilibrio sulla trave, invece sono consigli per sfilare col portamento corretto. In questo liceo, unico negli Stati Uniti, chi partecipa come modella al defilé di fine anno con gli abiti disegnati dagli studenti, può scambiare le lezioni di pallavolo con quelle di passerella. E mentre una classe è impegnata in questa ginnastica sui generis, un’altra impara come organizzare e pianificare uno shooting di moda.
“Non pensate solo a come ritrarre i vestiti”, spiega l’insegnante di fotografia. “Dovete cerare di trasmettere emozioni e raccontare una storia con le vostre immagini”.
Al suono della campanella, al posto del rumore di sneakers che sfregano sul pavimento, l’atrio della scuola rimbomba del ticchettio di tacchi a spillo.

lunedì 27 maggio 2013

Robert Gallo: “Noi scienziati, alleati contro l'Hiv”

Foto di Nanni Fontana

Il virologo americano che scoprì il virus, ha creato un network a livello mondiale. Per condividere scoperte e far avanzare le ricerche. 

La popolazione mondiale è divisa equamente fra generi, ma se si considerano le statistiche dei malati di Aids, si potrebbe credere che le donne siano ben più numerose degli uomini. Il virus, che teoricamente non discrimina, continua infatti a colpire il genere femminile più di quello maschile. Nell’Africa sub-sahariana, la zona più flagellata dalla malattia, le donne rappresentano quasi il 60% dei sieropositivi. Una volta infette, inoltre, tendono a subire più abusi rispetto ai maschi. Secondo uno studio di UNAIDS, lo stigma della malattia cambia secondo il sesso di chi la contrae.
Gli squilibri cultuali e socio-economici fra generi, che in maniera più o meno velata esistono ancora ovunque, sono alla base di questa sproporzione nell’incidenza del virus: le condizioni di svantaggio riducono spesso la possibilità femminile di negoziare il modo in cui viene praticato il sesso o in cui è possibile proteggersi dall’HIV. Inoltre, limitano l’accesso alle informazioni riguardanti le malattie sessuali e ai servizi di prevenzione.

venerdì 24 maggio 2013

Camille Henrot, artista tuttologa per Biennale enciclopedica


Camille Henrot non si spaventa certo davanti ai progetti ambiziosi. Per il suo debutto alla Biennale di Venezia, l’artista francese ha scelto di creare un video che racconta la storia delle origini dell’universo attraverso miti e leggende di tutte le culture del mondo.
“Quello che un artista può apportare è una distanza, anche un certo dilettantismo, capace di generare una prospettiva ampia e legare fra loro le materie più disparate”, dice la film-maker e scultrice parigina dal suo atelier di New York.
Henrot ha sempre espresso un certo interesse per l’antropologia. In passato, ha creato video e installazioni fatte di materiale recuperato per strada o su internet che indagavano temi tratti da culture diverse.

venerdì 26 aprile 2013

Riapre il paradiso della Minimal Art a New York

Foto Andrea Steele
A SoHo, la casa-studio di Donald Judd riapre al pubblico. Dove tutto è rimasto come se fosse ancora abitata dallo scultore


Il palazzo è uno dei più belli del quartiere di Soho, ma per oltre un decennio è rimasto nascosto dalle impalcature che coprivano la facciata con le grandi finestre incorniciate dalle colonne in ghisa. Ora l’attesa è finita e, dopo un lungo processo di ristrutturazione, lo studio-abitazione dello scultore Donald Judd sta per aprire le porte al pubblico. I trabattelli sono già scomparsi e a Giugno sarà accessibile anche lo spazio che l’esponente della minimal art aveva riempito con opere sue e di suoi contemporanei come Dan Flavin, Carl Andre, Claes Oldenburg e Frank Stella.
Alla sua morte nel 1994, l’artista americano ha voluto che l’ex fabbrica, acquistata quando SoHo era un ghetto semiabbandonato, aprisse al pubblico. Con la condizione, però, che gli interni rimanessero invariati. Judd era famoso per creare volumi con materiali industriali come l’alluminio e il plexiglass. Ma la sua ricerca si estendeva anche al rapporto fra le opere e lo spazio circostante.

giovedì 18 aprile 2013

Venduto per 39 milioni di dollari il diamante di Maria Angiollillo




L'asta si è svolta ieri a New York nella sede di Christie's nonostante la richiesta degli eredi di bloccare la vendita. Ignota l'identità del compratore. Sulla vicenda sta indagando la procura di Campobasso

La Pantera Rosa è passata di mano. Nella sede newyorkese di Christie’s ieri è stato battuto all’asta per 39,3 milioni di dollari (circa 30 milioni di euro) il diamante rosa rarissimo, appartenuto al senatore Renato Angiolillo e sparito misteriosamente alla morte della sua consorte, Maria Girani. La saga di questa pietra, chiamata in realtà Princie Diamond, ricorda quella del diamante rubato che dà il titolo al film La pantera rosa, con Peter Seller nei panni dell’ispettore Clouseau. La pietra preziosa si è volatilizzata nel 2009 e gli eredi di Angiolillo l’hanno cercata per anni, fino a quando l’inchiesta di Io Donna l’ha localizzata a New York. Pur avendone confermato l’identità, però, Christie's ha ignorato la diffida a venderla, inoltrata dagli eredi e ieri ha messo il diamante all’incanto nella sua sede del Rockefeller Center. La vendita è cominciata al mattino, con il lotto più atteso del Princie Diamond fissato nel pomeriggio per il gran finale.

venerdì 12 aprile 2013

Passion & Prejudice

Foto di Grey Villet
La battaglia di Richard e Mildred Loving. Negli Usa degli anni Cinquanta, la piccola storia di un grande amore per la propria famiglia e i propri diritti ha cambiato per sempre le leggi che regolano i rapporti interraziali in America. 

Richard e Mildred Loving non avevano intenzione di diventare paladini dei diritti civili in America. Volevano solo vivere nella loro Virginia natale e crescere i figli in pace. Ma quando, nell’estate del 1958, lo sceriffo della contea di Caroline irruppe in casa loro nel mezzo della notte per arrestarli con l’accusa di “incrocio razziale”, i due sposi furono costretti a chiedere aiuto.
Richard è bianco e Mildred è parte nera e parte nativa americana. E nella Virginia degli anni Cinquanta il matrimonio interraziale è considerato un grave reato. Central Point, il paese dove vive la coppia, è povero ma ben integrato. Richard fa il muratore e da sempre è abituato a lavorare con afroamericani. E’ appassionato di gare di dragster e ha una macchina truccata con cui corre insieme a due amici neri. Uno di questi ha una sorella, Mildred, e una sera la presenta a Richard. I due si piacciono, s’innamorano e decidono di sposarsi senza troppo pensare alle conseguenze del loro gesto, che nel giro di poche settimane li porta dritti in galera.

lunedì 1 aprile 2013

Nel nome del padre, a colpi di sax


Ravi Coltrane ama il sax perchè è lo strumento più adatto a improvvisare. E con il primo album inciso per Blue Note conferma di essere molto più che il "il figlio di Trane".

Vedendolo salire sul palco del Birdland e imbracciare il sax nello stesso tempio del jazz newyorkese dove suo padre incise un album live che lo consacrò fra i grandi musicisti del mondo, è impossibile non porsi la domanda: cosa ha spinto Ravi Coltrane, figlio del dio del sax John, a misurarsi con lo stesso strumento con cui il padre registrò pietre miliari del jazz come Blue Train e A Love Supreme? Il modo migliore per risolvere la curiosità è ascoltare l’ultimo disco di Ravi, Spirit Fiction, riconoscendone la complessità strutturale e la maturità artistica. E fare attenzione all’etichetta che l’ha prodotto: Blue Note, leggendaria casa discografica che negli ambienti musicali equivale a un certificato di qualità e riconoscimento.

mercoledì 27 marzo 2013

Pugni di cartone


A Dumbo, dove il ponte di Brooklyn incrocia quello di Manhattan, sorge la scuola di wrestling più famosa di New York. I corsi sono organizzati dall'ex campione "The Unpredictable" Johnny Rodz. E si svolgono all'interno della mitica Gleason Gym, la palestra dove si allenavano anche Muhammad Ali e Mike Tyson. Ma come si fa a lottare come Andre the Giant senza senza farsi del male?

Trasmesso da SkySport24