venerdì 13 aprile 2012

Magic-Bird, rivalità del basket diventa a teatro


Debutta a New York lo spettacolo sull'eterna sfida degli nemici-amici Magic Johnson e Larry Bird. Dalla fine degli anni Settanta, gli scontri fra l'ala dei Boston Celtics e il playmaker dei Los Angeles Lakers hanno elettrizato il basket Nba, incollando ai teleschermi i tifosi di mezzo mondo. Vent'anni dopo, i due giganti tornano a sfidarsi sul palcoscenico, nella speranza di riuscire a fare altrettanto con gli spettatori di Broadway.

Trasmesso da SkySport24

lunedì 9 aprile 2012

A bon viveur in Beverly Hills

Photo by Milton H. Greene
La villa di Summit Drive di Sammy Davis Jr. era un regno di mille metri quadrati dove il celebre cantante e attore si rifugiava dopo le tournée. Sempre animata da un costante viavai di ospiti. Che ruotavano intorno al bar del salotto, dove il padrone di casa amava preparare cocktails per tutti.

Quando comprò la sua prima casa in una delle vie più esclusive di Beverly Hills, Sammy Davis Jr. non chiese aiuto a un architetto per arredarla. La villa di Summit Drive era passata dalle mani di Tony Curtis a quelle di Joan Collins, e aveva bisogno di una rinfrescata. Ma l’intrattenitore, ancora oggi considerato l’artista di colore più famoso d’America, preferì fare di testa sua.

lunedì 2 aprile 2012

Missione impossibile: ripulire il Gange

Foto di Nicola Scevola
Veer Bhadra Mishra racconta il suo tentativo di purificare le acque del fiume più sacro - e in inquinato - del mondo. L'ingegnere idraulico, che è anche capo di uno dei templi più importanti di Varanasi, ha pensato un sistema sostenibile fatto di vasche di decantazione e alghe-spazzino.


Come le migliaia di fedeli indù che si recano in pellegrinaggio a Varanasi, ogni giorno Veer Bhadra Mishra prega rivolto al Gange e beve le sue acque marroni e puzzolenti. Mishra è la guida spirituale di uno dei templi più importanti della città e non può sottrarsi al dovere di venerare il fiume più sacro dell’India.

domenica 25 marzo 2012

Amore, sesso e velo


C’è chi porta la minigonna, chi si copre fino ai piedi. Ma quando si parla d’amore le done sono uguali. Due musulmane d’America hanno raccolto 25 storie che parlano di omosessualità, rapporti prematrimoniali, ribellioni. Per sfatare i luoghi comuni. E dire che al cuore non si comanda. Mai.


Tutti sembrano avere un’opinione sulle donne musulmane, soprattutto chi non ne ha mai conosciuta una. Questa è la premessa da cui parte Love Inshallah, nuovo libro che racconta le vere storie di venticinque musulmane americane in cerca d’amore. C'è il racconto di una lesbica ortodossa che fatica a riconciliare la sua identità sessuale con quella religiosa; di una donna che si pente di aver rinunciato al sesso prematrimoniale in nome della religione; di una che ricorda con piacere le scappatelle adolescenziali; quella che si ribella al matrimonio arrangiato, quella che invece ne apprezza i vantaggi. Le curatrici del libro credono che, quando si tratta d’amore, portare il velo o la minigonna faccia poca differenza. Le differenze culturali e l’estrema riservatezza con cui il tema è solitamente trattato, però, hanno contribuito a diffondere falsi stereotipi sul gentil sesso che prega Allah. Sia fra i non musulmani, che fra i membri della comunità stessa.

venerdì 9 marzo 2012

Abramovic:"Non sono la nonna della PerformArt"


Photo by Jean-Baptiste Mondino
Intervista all'artista serba alla vigilia dell'apertura della sua prima performance dopo la retrospettiva del Moma di New York

A giudicare dalle performance che l’hanno resa celebre in tutto il mondo, Marina Abramović può sembrare una persona ascetica e seriosa. Nel 1997 ha vinto un Leone d’Oro alla Biennale di Venezia pulendo un cumulo d’ossa di animali, simbolo delle atrocità delle guerre avvenute nella sua nativa Iugoslavia; nel 2002 si è rinchiusa per 12 giorni nella teca di una galleria senza mangiare. E nel 2010 è rimasta immobile per più di 700 ore a fissare negli occhi il pubblico del Moma di New York. Quando la s’incontra di persona, però, appare subito chiaro che dietro questi lavori estremi si nasconde una donna solare che ha voglia di ridere e scherzare, adora la moda e l’arredamento di design. Fino a qualche tempo fa, Abramović tendeva a nascondere questi lati del suo carattere per paura di compromettere il suo ruolo di artista impegnata. Oggi, invece, sa di non aver più bisogno di dimostrare nulla e si sente libera di esporre anche i suoi lati più umani.

venerdì 2 marzo 2012

Missoni e Cerruti: "La moda fa troppo sul serio"


Ottavio Missoni
Oltre ad essere due delle icone più conosciute della moda italiana, Ottavio Missoni e Nino Cerruti condividono una grande passione per lo sport e una certa dose di scetticismo nei confronti dell’industria che hanno contribuito creare. “Ottavio ed io abbiamo sempre vissuto la moda in maniera sportiva: ci entusiasmava ma non l’abbiamo mai presa troppo sul serio”, dice Cerruti al telefono dal suo studio di Biella. 
Nino Cerruti
“Il mondo dello sport ci ha insegnato a rispettare l’avversario, accettare le sconfitte e non porci traguardi irraggiungibili”, gli fa eco il collega 91enne dal suo ufficio nella provincia di Varese. Uno è stato olimpionico, l’altro solo appassionato; ma per entrambi lo sport ha rappresentato un’insostituibile fonte d’insegnamento e ispirazione. Missoni ha vestito la maglia azzurra nei 400 metri a ostacoli alle Olimpiadi di Londra del 1948 e ha cominciato la sua carriera producendo abbigliamento sportivo. Ai Giochi indossò una tuta da lui stesso confezionata.

venerdì 24 febbraio 2012

Jazz-Reggae in salsa etiope


“Mi piace creare i costumi per i miei concerti inspirandomi alla tradizione etiope”. Oltre che da una passione per la moda, l’abitudine della cantante africana Gigi di realizzare i suoi capi di scena nasce da una semplice necessità. “Sono alta rispetto alla media etiope e fatico a trovare vestiti della mia taglia”.
La musicista, 37 anni per 1,76 cm, è autrice di una serie di album di successo che mescolano ritmi tradizionali etiopi con jazz e raggae. Vive negli Stati Uniti da più di quindici anni e nella vita di tutti giorni ha adottato lo stile americano casual, fatto di jeans e magliette. Ma sul palcoscenico tiene a rendere omaggio alla sua terra natale.

venerdì 27 gennaio 2012

Stanford va online e prende tutti


Ogni settimana una coppia di professori dell’università californiana di Stanford dà lezione di Intelligenza Artificiale a più di 160.000 studenti. L’equivalente di due stadi olimpici che seguono contemporaneamente lo stesso corso. Ovviamente è impossibile farli stare tutti insieme. A meno che l’aula non sia la Rete. E le lezioni non siano impostate secondo un nuovo metodo interattivo che garantisce di coinvolgere gli alunni incollandoli ai computer.

venerdì 20 gennaio 2012

Button, il Golden Boy della Formula 1


Foto di Kerry Hallihan
Nessuno se n’è accorto, altrimenti ci sarebbe stata un’invasione di tifosi. Ma bastava salire al settimo piano di un parcheggio di lusso di Miami, disegnato dalle archistar svizzere Herzog & de Meuron, per vedere l’ex campione del mondo di Formula 1 Jenson Button giocare a nascondino fra le colonne di cemento, correre fra le macchine e farsi annaffiare con la canna dell’acqua. Button, così serio e posato in pista, si è prestato volentieri alle idee più bizzarre suggerite dal fotografo.

sabato 7 gennaio 2012

Ora voglio la minigonna

Foto di Luca Babini
Pubblicato su Amica:

"Visti i complimenti che mi avete fatto per le caviglie", dice Pierfrancesco Favino, "mi metterei volentieri una minigonna. Ma non vertiginosa". Nel frattempo sogna di "menare uno stupratore" e diventare il primo presidente donna della Repubblica Italiana.

C’è chi a certi giochi non si presta. E chi invece si diverte. Quando chiediamo a Pierfracesco Favino di indossare dei tacchi a spillo, lui non ci pensa due volte. Anzi rilancia proponendo di farsi fotografare mentre beve champagne dalla scarpa o solleva pesi con indosso un reggiseno di pizzo. E se questo non bastasse a rendere la situazione surreale, si mette pure a imitare la voce di Mastroianni e Pacino girando a torso nudo sul set improvvisato nella suite di un albergo di New York.